SEGRETERIE NAZIONALI
Roma 17 gennaio 2006
Nella giornata di
giovedì 12 gennaio le Commissioni Parlamentari di Camera e Senato hanno
approvato lo schema del decreto legislativo sulla Delega Ambientale con le
sole osservazioni dei relatori di Maggioranza.
Tutto l’iter delle
audizioni e del dibattito nelle Commissioni è stato quindi completato con
delle spaventose forzature nella tempistica che hanno frantumato quel poco
di “pluralismo” e di “coinvolgimento delle Parti Sociali” che l’impianto
della Legge Delega 308/2004 espressamente prevedeva.
Inoltre su
richiesta del Governo, nella persona del Ministro dei Rapporti con il
Parlamento Giovanardi e, con l’avvallo dei Presidenti di Camera e Senato,
si è deciso, a livello parlamentare, di non aspettare il necessario parere
della Conferenza Unificata Stato/Regioni.
Ora il testo è stato
ritrasmesso al Governo che, tenuto conto dell’approvazione delle
Commissioni e dei pareri allegati, potrà apportare delle ulteriori
modifiche ( è previsto che la materia vada al Consiglio dei Ministri
giovedì 19) e successivamente ritrasmettere il testo alle Camere per
l’approvazione definitiva.
Anche la riunione
odierna del CESPA ( Comitato Economico e sociale per l’Ambiente) in cui il
Governo avrebbe dovuto discutere con le Parti sociali le modifiche da
apportare al Decreto, è stata una farsa in quanto il Ministero si è
rifiutato di comunicare le eventuali modifiche sino alla approvazione del
Consiglio dei Ministri e quindi a provvedimento approvato.
Dai passaggi elencati si
potrebbe pensare che gli spiccioli di legislatura rimasti potrebbero
impedire l’approvazione definitiva del testo ma, tenuto conto della
determinazione “militare” della Maggioranza a portare in porto il decreto
legislativo, basterebbe poco più di una settimana per completare l’iter.
La drammaticità del
momento è grave ed evidente, basta leggere anche in modo parziale, il
testo del decreto per intuire immediatamente che passato, presente e
futuro dei lavoratori e delle aziende del settore dell’igiene ambientale
rischiano di essere completamento cancellati.
Le grandi battaglie di
tutti gli anni passati per far nascere le aziende e difenderle dagli
speculatori, per sviluppare il settore con l’idea di ciclo completo ed
integrato dei rifiuti, per tutelare l’occupazione e per arrivare ad
unificare i diritti contrattuali dei lavoratori in tutto il Paese, sono
completamente travolte da un voto incompetente e miope di un Governo e di
una Maggioranza che non hanno saputo e voluto ascoltare niente e
nessuno.
L’incompetenza e la superficialità mostrate sono disarmanti, nonostante il
muro straordinario e compatto di contrarietà emerso in tutto il Paese (da
parte di Regioni, Comuni, Province, Associazioni dei Consumatori ed
ambientaliste, Associazioni datoriali tutte, con l’eccezione della
Confindustria OOSS) e rappresentato in ogni sede ed in ogni momento, il
Ministero va avanti con pervicacia ed arroganza.
E’
indispensabile la protesta e la mobilitazione dei lavoratori per
rappresentare tutta la nostra grande contrarietà allo smantellamento di un
bene primario e collettivo come sono i servizi ambientali, con il
principale strumento disponibile:
Mobilitazione Generale della Categoria
dell’Igiene Ambientale
con
Sciopero e presidi di protesta per venerdì
27 gennaio 2006
dalle
ore 10.00 alle ore 14.00 presso il
Ministero dell’Ambiente
(in
via Cristoforo Colombo angolo via Capitan Bavastro) e presso
Palazzo Chigi
(tra via della Colonna
Antonina e via dei Bergamaschi
dalle ore 10.00 alle ore 14.00 )
Lo sforzo che si richiede a tutti i lavoratori di venire, in un mese
così freddo, a Roma il 27 gennaio è ovviamente grande ma, vista la
drammaticità e l’importanza del momento, il nostro atteggiamento non può
essere passivo ed acquiescente.
Assistere allo scempio del settore, alla precarizzazione del nostro
lavoro e soprattutto alla messa in discussione del diritto alla salute dei
cittadini, di noi e delle nostre famiglie, non è sopportabile.
Per
tutto questo essere a Roma il 27 gennaio è importante.
E’ evidente che, anche in caso di sciagurata approvazione del decreto
legislativo, l’iniziativa della categoria non cesserà, riproponendo, anche
a chi governerà questo Paese dopo il 9 aprile, un progetto dove sia forte
l’idea che in un ciclo unico ed industriale dei rifiuti possono
coesistere: servizi qualitativi alle città, risorse per la comunità
locali, diritti e tutele per i lavoratori.
Le Segreterie Nazionali
FP CGIL
FIT CISL UILTRASPORTI FIADEL
|