(060703) MEDICI E DIRIGENZA STPA: LA CGIL NON FIRMA IL BIENNIO ECONOMICO 2004-2005 - DICHIARAZIONI DI ROSSANA DETTORI, SEGRETARIA NAZIONALE FP CGIL E MASSIMO COZZA FP CGIL MEDICI

Dichiarazione di Rossana Dettori, segretaria nazionale FP CGIL
La CGIL non firma il biennio economico 2004-2005 della Dirigenza STPA

Ieri è stata apposta all’Aran la firma definitiva al rinnovo del 2 biennio economico della Dirigenza Sanitaria Tecnica Professionale e Amministrativa del Servizio Sanitario Nazionale.

La Funzione Pubblica CGIL – unitamente a CISL e AUPI – non ha posto la firma su questo contratto, (per inciso: il solo dei contratti pubblici - con quello di Medici e veterinari - sui quali la Corte dei Conti nulla ha avuto da eccepire!).

Abbiamo giudicato inaccettabile la modifica del sistema degli incarichi che istituisce, con il criterio dei 15 anni di anzianità, un ulteriore livello.

Così come la scelta di un riassetto nella distribuzione degli incarichi che comporterà livelli diversificati degli incrementi previsti.

La qualità del lavoro è messa in pericolo da un contratto che persegue una miope politica di monetizzazione del disagio, invece di mirare ad una qualificata politica occupazionale (e nessuna risposta è stata data alla estensione della indennità SERT).

Il contratto si chiude con trenta mesi di ritardo penalizzando la retribuzione e la professionalità dei lavoratori.

L’aumento contrattuale di 228 € lordi non varrà per tutti i dirigenti e comporterà, un peggioramento della qualità del lavoro.

La mancata firma su questo contratto significa che riprenderemo con forza la battaglia per la valorizzazione della esclusività di rapporto e per la professionalità e la qualità del lavoro, a partire dal prossimo rinnovo contrattuale relativo al quadriennio 2006-2009, per il quale non sarà accettabile nessuna moratoria.

Roma, 6 luglio 2006
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Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
La CGIL non firma il biennio 2004-2005, una pagina nera per i medici

L’odierna e definitiva firma all’Aran del secondo biennio economico 2004-2005 del contratto rappresenta una pagina nera per i medici, i veterinari ed i dirigenti della sanità pubblica.

La qualità del lavoro per i medici e dei servizi per i cittadini è messa in pericolo da un contratto che persegue una miope politica di monetizzazione del disagio, invece di mirare ad una qualificata politica occupazionale.

Alla beffa di un contratto chiuso con trenta mesi di ritardo si aggiunge l’amarezza per la scelta di penalizzare la retribuzione e la professionalità dei medici e dei veterinari.

La condivisione che abbiamo avuto negli ospedali e nei servizi territoriali alla nostra posizione critica, ha determinato pertanto la scelta di non firmare il contratto definitivo, in coerenza con le nostre ragioni.

Il contratto prevede una aumento di 254 euro lordi mensili, ma in realtà si tratta di soldi incerti per molti medici, determinando un peggioramento della qualità del lavoro.

L’aumento che poteva essere garantito a fine mese, pensionabile e valido per la liquidazione, può essere raggiunto solo con l’effettuazione di più guardie notturne, lavorando anche oltre le 38 ore, e subendo una decurtazione in occasione di ferie e malattia. E con una penalizzazione maggiore per i medici ospedalieri non soggetti a guardie e per i medici del territorio.

L’istituzione di un nuovo livello economico per gli ex aiuti, lasciati con pochi euro penalizzando ancora una volta la professionalità rispetto agli incarichi gestionali, accentua la gerarchia ed è iniquo per gli ex assistenti equiparati che svolgono lo stesso lavoro.

Infine i medici ed i veterinari con meno di 15 anni di anzianità avranno solo l’aumento del tabellare (141 euro lordi mensili a fronte di un aumento medio di 254 euro), rimanendo senza riconoscimento alcuno della loro professionalità.

Dopo la nostra mancata firma, ci batteremo con coerenza contro i danni e le iniquità di questo secondo biennio economico 2004-2005, per la valorizzazione della esclusività di rapporto e per la professionalità e la qualità del nostro lavoro, a partire dal prossimo rinnovo contrattuale relativo al quadriennio 2006-2009, per il quale non accetteremo nessuna moratoria.

Roma, 5 luglio 2006