Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici 

Contratto medici in salita, scioperi confermati

 

La ripresa delle trattative per il rinnovo del II biennio economico 2004-2005 questa mattina presso l’Aran, dopo ben 45 giorni di silenzio, è stata scoraggiante. 

La proposta illustrata non scioglie nessuno dei quattro nodi rappresentati dalla valorizzazione della professionalità, dal riconoscimento del disagio, dalla difesa del salario fondamentale rispetto all’accessorio, e dalla giusta rivalutazione dell’ora di straordinario. 

Per la professionalità è stata presentata una proposta che premia nuovamente chi ha già incarichi gestionali, invece di valorizzare i medici che hanno acquisito una notevole esperienza professionale senza aver avuto responsabilità di strutture.

Per il disagio è stato proposto di distogliere le risorse necessarie dal salario fondamentale mentre la nostra richiesta è di destinare tutto l’accessorio (10% dell’aumento) non ad una produttività “retroattiva” per gli anni 2004-2005, ma al disagio,  a partire dalle guardie notturne e festive, dalle pronte disponibilità, dall’assistenza domiciliare dei medici del territorio e dei veterinari, e dai Dipartimenti di Emergenza-Urgenza.

Le rimanenti risorse del 90% andrebbero destinate al mantenimento dell’equiparazione del tabellare con gli altri dirigenti dello stato ed alla valorizzazione della professionalità.

Infine inaccettabile è la mancata rivalutazione rispetto al nuovo tabellare dell’ora di straordinario. 

Essendo fallito il tentativo di conciliazione effettuato ieri al Ministero del Lavoro, e considerato quanto emerso oggi al tavolo della trattativa, sono stati confermati gli scioperi decisi unitariamente da tutte le organizzazioni sindacali mediche, di 24 ore per il 13 febbraio e di 48 ore il 27 e il 28 febbraio, se entro il 10 febbraio non si arriverà alla sottoscrizione dell’intesa. 

Comunque gli incontri sindacali previsti per la prossima settimana all’Aran, saranno decisivi per arrivare ad una soluzione condivisa. Una speranza ancora c’è. 

Roma, 25 gennaio 2006 
 

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