DIRETTIVA
Patologie e condizioni che sono motivo di controindicazione assoluta o
relativa per la pratica delle cure termali.
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La presente direttiva è bene che sia
presa in visione da tutta l'utenza che fruisce delle cure termali e che,
a volte, è portata a trascurare o a minimizzare quelle che sono le
controindicazioni o gli stati o le condizioni che non consentono la
pratica delle stesse.
Per la pratica delle cure
fango-balneo-terapiche sono da considerare controindicazioni assolute e
permanenti le seguenti malattie o stati:
-
Insufficienza cardiaca,
respiratoria, renale, epatica, grave;
-
Ipotensione arteriosa marcata;
-
Ipertensione arteriosa di grado
elevato e in scarso compenso farmacologico
-
Tubercolosi polmonare ed ossea;
-
Asma bronchiale estrinseco;
-
tumori ed emopatie maligne;
-
malattie cutanee bollose, umide ed
eritrodermiche;
-
Gravi malattie psichiatriche;
-
Epilessia;
-
Gravi malattie neurologiche;
-
Arteriosclerosi generalizzata;
-
Stato di involuzione psico-fisica
dell'anziano;
-
Stato di gravidanza e/o
allattamento;
-
Insufficienza venosa degli arti
inferiori complicata;
-
Cardiopatia ischemica;
-
Esiti di ictus;
Controindicazioni relative e/o
parziali:
-
Varici venose;
-
Tromboflebite;
-
Osteoporosi;
-
Ipertiroidismo franco;
-
Diabete mellito;
Per la pratica di cure
idropiniche:
-
Le acque salso-solfato-alcaline
(tipo Montecatini) sono controindicate per le nefropatie in genere,
sia di tipo nefritico, che nefrosico.
-
Le acque salso-iodiche (tipo
Salsomaggiore) sono controindicate in modo assoluto nei casi di
tubercolosi polmonare anche fibrosa; tumori maligni, processi acuti
specie febbrili; gravidanza ed allattamento.
-
Acque solfuree hanno la
controindicazione assoluta nel caso di malattie della pelle molto
umide, irritate o bollose, TBC polmonare e rinofaringea, stati di
eretismo.
-
Neoplasie dell'apparato digerente;
-
Sindromi da malassorbimento;
-
Colica biliare in atto;
-
Tutti gli stati acuti, comprese le
pousses acute di forme croniche, ivi compresa l'ulcera duopdenale in
fase attiva.
Per le patologie ginecologiche
(irrigazioni vaginali);
Per le patologie urinarie:
Per la pratica di cure
inalatorie:
-
fosse nasali ostruite;
-
neoplasie maligne delle vie
respiratorie;
-
affezioni acute a carico delle vie
respiratorie;
-
riacutizzazioni di patologie
respiratorie croniche;
-
tubercolosi in fase essudativa;
-
insufficienza respiratoria acuta;
-
grave insufficienza respiratoria
cronica.
E' bene ricordare, infine, che
soggetti con forme respiratorie di asma estrinseco, presentano una
reattività aspecifica agli stimoli derivanti dalla terapia inalatoria (humages,
inalazioni, nebulizzazioni, aerosol) praticati con acqua solfurea,
salsoiodica, salso bromo iodica, solfato bicarbonato calcica, che può
dar luogo a pericolose crisi bronco ostruttive. |