OSAPP CGIL  CISL   UIL

                   Roma, 6 febbraio 2007

 

                                                                  Al Signor Capo del Dipartimento A.P.

                                                                  Pres. Ettore Ferrara

                                                                 

Alle Strutture regionali e territoriali

                   Emilia Romagna

 

Ai Delegati ed iscritti

Polizia penitenziaria - Piacenza

 

Oggetto: C.C. Piacenza.

 

 

Egregio Presidente,

 

le scriventi OO.SS. nazionali hanno ricevuto nei giorni scorsi dalle proprie strutture locali un documento unitario molto articolato che analizza e fotografa con precisione le cause della pessima condizione lavorativa attualmente sofferta dal personale di Polizia penitenziaria impiegato presso la Casa circondariale di Piacenza, anche alla luce dell’adozione del recente provvedimento di indulto.

 

Una legge che in quella sede – ma forse è più corretto dire in tutta la regione - ha già visto dissipati i suoi effetti positivi, se si considera che rispetto a molte altre realtà penitenziarie risulta già oggi affollata e che, per giunta, stando almeno alle preoccupanti notizie assunte in loco, prossimamente potrebbe addirittura ulteriormente peggiorare con la paventata apertura della sezione detentiva chiusa per accogliere altra utenza colà trasferita dal Provveditorato di Bologna.

 

Tale situazione finisce inevitabilmente per produrre conseguenze fortemente negative per le operatrici e gli operatori della Polizia penitenziaria, costretti a devastanti turni e doppi turni di inumana memoria, ad assicurare lavoro straordinario obbligato in condizioni di assoluto disagio personale e operativo, a rinunciare ai propri diritti sanciti dai C.C.N.L. di I° e II° livello per garantire con grande spirito di sacrificio e attaccamento all’istituzione che rappresentano – spesso anche sacrificando parte della propria vita famigliare – il proprio quotidiano lavoro.

 

Del resto, anche il Presidente della Corte d’Appello di Bologna – Dr. Luigi D’Orazi – in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario – come testimonia l’acclusa agenzia - ha avvertito l’esigenza di rappresentare pubblicamente la drammatica situazione sofferta degli istituti penitenziari dell’Emilia Romagna, evidenziando il sovraffollamento patito dalle strutture e il mancato rafforzamento degli organici della Polizia penitenziaria in regione.

 

Siamo certi che comprenderà appieno la gravità della situazione descritta, che invero coinvolge tutta l’Emilia Romagna, anche per l’attuale discutibile gestione dell’Amministrazione penitenziaria regionale, e auspichiamo che deciderà di approfondirla comparandola con quella attualmente sperimentata in altri istituti penitenziari fuori regione, magari disponendo una verifica incrociata degli organici disponibili – di fatto assai carenti in quella sede -, dell’utenza detenuta e dei carichi di lavoro individuali assicurati dal personale di Polizia penitenziaria colà in servizio, anche fuori dall’istituto, con le numerose traduzioni garantite per giustizia e nei luoghi esterni di cura.

 

Nelle more delle valutazioni che sulla questione riterrà opportuno compiere, signor Presidente, La invitiamo a disporre la sospensione degli eventuali provvedimenti di assegnazione di altri detenuti in quella sede e, al contempo, solo al fine di rendere meno grave l’attuale condizione lavorativa del personale, di verificare la possibilità di chiudere temporaneamente la sezione femminile, almeno fino al ripristino di una situazione che possa essere definita quantomeno accettabile.

 

Restiamo in attesa di cortese urgente riscontro e, con l’occasione, Le riconfermiamo l’esigenza di aprire quanto prima un tavolo di confronto nazionale sulle problematiche dell’Emilia Romagna.

 

Cordialmente

 

 

OSAPP CGIL CISL UIL  
Beneduci Leo Quinti Francesco Mammucari Marco Eugenio Sarno