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Roma,  6 luglio 2003

 

Al Ministro della Giustizia

                                                                                                          Sen. Clemente Mastella

                                                                                                        

                                                                                                          Al Sottosegretario di Stato

                                                                                                          Ministero della Giustizia

                                                                                                          On.le Luigi Manconi

                                                                              

                                                           Alle Segreterie regionali

                                                           e comprensoriali

                                                                                                         

Ai Delegati ed iscritti

                                                                                                          Polizia penitenziaria

COMUNICATO UNITARIO - Organizzazione DAP

 

Egregio Ministro,

 

            sebbene da poco insediato immaginiamo abbia già avuto modo di rendersi conto della grave condizione patita dall’intero sistema penitenziario italiano – minorile compreso – e dal personale che nel medesimo opera in condizioni assolutamente critiche e disagiate.

 

Ciò, al di là delle pessime politiche governative attuate nella  precedente legislatura, i cui effetti devastanti sono peraltro ampiamente noti, riteniamo sia dovuto anche alla impalpabile pratica amministrativa operata nel corso di questi ultimi anni dagli attuali vertici del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, incapaci di caratterizzare la propria attività di pianificazione e programmazione delle necessarie misure di sostegno al sistema, e di stabilire con le rappresentanze sindacali del personale un rapporto costruttivo e funzionale alle mutate esigenze del complesso apparato.

 

I risultati fatalmente conseguiti con quella ostinata e sconveniente opera di destrutturazione sistematica del sistema delle relazioni sindacali sono sotto gli occhi di tutti: violazioni degli impegni e degli obblighi fissati dalle norme contrattuali tuttora vigenti, di primo e secondo livello, incapacità di imporre alle proprie articolazioni periferiche il rispetto degli accordi stipulati in sede di contrattazione nazionale, di garantire finanche per gli impegni che quella stessa amministrazione centrale ha assunto al tavolo negoziale nazionale, la smaccata e talvolta, ostentata propensione a considerare trascurabili le importanti tematiche rappresentate dalle organizzazioni sindacali, e la reiterata caparbietà con la quale ancora oggi si continua sostanzialmente a negare il confronto alle medesime su temi di grande interesse per il personale rappresentato.

 

Insomma, una gestione colpevolmente fallimentare dell’amministrazione penitenziaria, che invano le scriventi OO.SS. hanno più volte avuto modo di evidenziare nel recente passato, anche con una manifestazione nazionale tenutasi a Roma lo scorso 28 settembre, e di cui non può non esserne addebitata – a giudizio delle scriventi - piena responsabilità all’attuale gestione del Dipartimento, a tutti i suoi livelli di dirigenza.

La situazione è grave, occorrono politiche concertate serie, responsabili e coraggiose per superare l’emergenza carcere e tentare di ridare una condizione di dignità e serenità alla vita delle persone ristrette e dei lavoratori impiegati nel delicatissimo quanto peculiare settore.

 

Una delle pressanti esigenze che responsabilmente avvertiamo in questo delicato momento storico, che invero avrebbe già dovuto caratterizzare l’agire istituzionale del Ministro della Giustizia, è quella di invitarLa a convocare quanto prima le rappresentanze sindacali del personale penitenziario e, contestualmente, disporre con estrema urgenza il ripristino di un corretto sistema di relazioni sindacali nell’ambito dell’amministrazione penitenziaria, certamente finalizzato al recupero di una modalità di interrelazione basata sul rispetto delle regole vigenti, ma anche – se non soprattutto - propedeutico all’apertura di una serie di confronti a tutto campo che innanzitutto, però, non possono assolutamente prescindere dall’apertura della discussione sugli organici del Corpo e di sede, sui carichi di lavoro e sulla ottimizzazione delle risorse umane attualmente disponibili.

 

Confidiamo, come abbiamo già anticipato al Sottosegretario delegato, nel Suo sostegno presso le istituzioni competenti per conseguire almeno la riassunzione dei circa 530 ex ausiliari del Corpo di Polizia penitenziaria, indebitamente licenziati dal precedente Governo – a fronte di una spesa preventivata di soli 18 milioni di euro -, la cui necessità si sostanzia sia nell’esigenza di disporne quanto prima, ai fini delle grosse carenze d’organico palesate da tutte le strutture penitenziarie, sia in quella, ovviamente più importante dal punto di vista sociale, dell’occupazione generata.

 

Come pure, ad avviso delle scriventi, sarebbe opportuno che perorasse nelle sedi politiche competenti l’esigenza di riavviare – facendo impegnare i necessari finanziamenti – il confronto sull’ipotesi di legge delega per il Riordino complessivo ed organico delle carriere del personale del Comparto sicurezza, già oggetto di discussione nel recente passato, attraverso il quale superare anche le attuali inaccettabili sperequazioni in atto nel Comparto tra le varie qualifiche della Polizia penitenziaria e quelle della Polizia di Stato, indubitabilmente uscite avvantaggiate da questi ultimi cinque anni di governo del centro destra.

 

C’è molto da fare, signor Ministro, evitiamo di perdere ulteriore tempo, lo chiedono le migliaia di operatrici e di operatori che quotidianamente sono costretti a rinunciare ai propri diritti, costituzionali e contrattuali, pur di garantire con grande senso di responsabilità e attaccamento al servizio il mandato istituzionale affidato.

 

In attesa di ricevere riscontro, ci permettiamo di confidare nel Suo impegno sui temi testé richiamati e, per quanto ci riguarda, come abbiamo sempre fatto nel passato, massima sarà la disponibilità offerta dalle scriventi OO.SS. al confronto serio e affidabile, sia con la responsabilità politica di codesto Dicastero, sia con la prossima dirigenza del DAP.

Cordiali saluti.

                                      

              

                                              

FP CGIL CISL UIL PA Penitenziari  
Quinti Mammucari Sarno
OSAPP SIAPPE   USPP
Beneduci  D'Alisa Moretti