UILPA Penitenziari – FP CGIL - CISL FPS Penitenziario - OSAPP - |
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Roma, 15 luglio 2004 |
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Regione Lazio. |
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Al Capo del Dipartimento A.P. Pres. Giovanni TINEBRA R o m a Al vice Capo del Dipartimento A.P. Dott. Emilio di SOMMA R o m a Al Direttore della Direzione Generale del Personale Dott. Gasare SPARACIA R o m a Al Provveditore A.P. del Lazio Dott. Ettore Ziccone Alle Strutture Regionali e Territoriali LAZIO Ai Delegati ed iscritti Polizia penitenziaria
Ieri l’altro, come noto, si è tenuto l’incontro presso il DAP sulla questione afferente la grave carenza di personale di Polizia penitenziaria della Regione Lazio. Rispetto alle rivendicazioni avanzate dai lavoratori della Polizia penitenziaria di Civitavecchia e, più in generale, di tutti quelli in servizio presso gli istituti penitenziari laziali, esprimiamo il nostro deciso giudizio negativo sull’incontro e su come, nell’occasione, la delegazione di parte pubblica ha inteso interpretare il proprio ruolo di rappresentanza dell’Amministrazione penitenziaria. Il discutibile atteggiamento di chiusura palesato nell’occasione, infatti, che ha caratterizzato la posizione assunta dall’Amministrazione al tavolo negoziale, seppure ammantata dagli elogi al senso di responsabilità e alla pacatezza degli interventi proposti dai rappresentanti delle OO.SS. presenti, ha di fatto prodotto il sostanziale rigetto delle rivendicazioni avanzate da tutte le rappresentanze dei lavoratori. Di fatto, a nostro giudizio, un incontro privo di contenuti significativi, di soluzioni praticabili, finanche di proposte ragionevoli. All’Amministrazione le scriventi OO.SS., pur riconoscendo di aver predisposto e in alcuni casi già concluso le procedure amministrative necessarie a realizzare alcuni rilevanti progetti di aumento e razionalizzazione del personale, sempre che questi passino indenni i tagli economici imposti recentemente dal Governo con la manovra correttiva, avevamo chiesto di prendere atto della forte vacanza di personale determinatasi nella regione, allo stato quantificabile in circa 700 unità, che comprime fortemente i diritti dei poliziotti penitenziari, che impedisce l’attuazione del piano ferie, che favorisce la nefasta attenuazione delle normali condizioni di sicurezza degli istituti penitenziari, che impedisce la concreta realizzazione dell’Accordo Nazionale Quadro recentemente sottoscritto, richiedendo l’immediata assunzione di alcuni impegni, tra i quali i più impellenti, a nostro giudizio, concernevano il recupero delle risorse umane andate disperse con i reiterati distacchi disposti verso il Ministero della Giustizia, il DAP, il PRAP e il GOM e l’assegnazione di un’aliquota di personale ausiliare del 78° e 79° corso. Impegni che l’Amministrazione ha eluso, tentato di rinviare alla concreta realizzazione dei progetti già avviati che, forse, produrranno effetti nel futuro, non certo oggi, come invece hanno fortemente richiesto le scriventi OO.SS. al tavolo negoziale. Per questo comunichiamo a codesta Amministrazione che allo stato attuale non sussistendo condizioni di oggettiva novità, essenziali per soddisfare le giuste rivendicazioni poste dai lavoratori, rispetto al pronunciamento dello stato di agitazione, queste OO.SS. manterranno attive le iniziative di protesta pubblica già annunciate. Se entro la prossima settimana non interverranno segnali di disponibilità dell’Amministrazione rispetto alle rivendicazioni poste dalle scriventi organizzazioni, ovvero se questa non disponesse l’immediato blocco di tutti i distacchi in itinere verso le predette sedi, se non ci fosse l’apertura concreta, assunta con impegno formale, di rivedere, per il momento, tutti i predetti distacchi in ragione delle attuali reali esigenze dell’Amministrazione, disponendo il rientro in sede di quelle unità distaccate anche in ragione di impegni già evasi, con l’impegno a rivederli tutti entro il mese di settembre, se non ci fosse disponibilità a rivedere l’attuale distribuzione delle risorse economiche destinate alla ragione per esigenze di rinnovamento dei mezzi e degli strumenti necessari ad espletare in tutta sicurezza il delicato servizio affidato agli operatori, oltre a quelli necessari per l’adeguamento delle strutture penitenziarie e dei processi di ammodernamento tecnologico dell’Amministrazione, fortissima sarà la risposta. A partire dalla data della manifestazione regionale, che sin d’ora proclamiamo per il prossimo 27 luglio, senza escludere la possibilità di indire una grande manifestazione che coinvolga i lavoratori di tutte le regioni del centro del Paese. La situazione è divenuta ormai drammatica, insostenibile, ingestibile, gravi le responsabilità politiche che queste OO.SS. attribuiscono al Governo e al Ministro della Giustizia, incapaci di sanare il dissesto del sistema penitenziario italiano provocato da scelte in condivisibili e inaccettabili. Segno di una disattenzione che non può più essere tollerata! Cordiali saluti
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