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Roma, 28 luglio 2003 |
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Intervento unitario. |
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Al Capo del DAP Presidente G. Tinebra
Egregio Presidente,
come Lei sa, le scriventi OO.SS. hanno sospeso le trattative con il Ministro della Funzione Pubblica sul completamento del rinnovo contrattuale relativo al personale del Comparto Sicurezza. Lo hanno fatto, consci della gravità della decisione, perché ritengono inaccettabile l’estromissione della Polizia penitenziaria dalla distribuzione delle risorse aggiuntive per la contrattazione di Amministrazione di ogni singola forza di Polizia. Gli effetti di tale decisione saranno trattamenti economici accessori, quelli riferibili ai fondi per l’efficienza dei servizi istituzionali, che vedranno i poliziotti penitenziari “valutati” un terzo dei loro colleghi di altre forze di Polizia. La gravità di tali effetti dovrebbe preoccupare fortemente anche il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, oltre che il Ministro della Giustizia; l’istituzione penitenziaria dovrebbe assumere un atteggiamento di forte reazione contro quella che le scriventi OO.SS. giudicano una vera e propria scelta tesa a svilire il ruolo del Corpo di Polizia penitenziaria all’interno del Comparto Sicurezza. La scelta di convocare le rappresentanze sindacali nella speranza che in questa situazione di estrema conflittualità con il Governo si possa comunque giungere ad una stretta conclusiva sull’Accordo di Amministrazione può contenere almeno due motivazioni: 1. Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, e in questo caso anche il Ministro della Giustizia, continuano a sottovalutare la vicenda, tentando di negare qualsiasi responsabilità sul suo atteggiamento in sede di rinnovo contrattuale; quasi a significare che se alla Polizia penitenziaria non sono stati assegnati fondi per la contrattazione di Amministrazione la responsabilità è di tutti fuorché del DAP; 2. Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria non ha ben compreso la determinazione di tutte le OO.SS. della Polizia penitenziaria; non ha capito, il DAP, che se non si arriva ad una soluzione dignitosa per i 42.000 uomini e donne della Polizia penitenziaria il rischio è di una rottura completa dei rapporti e la conseguente accusa di inadeguatezza del DAP e del Ministro della Giustizia a tutelare concretamente gli interessi di quelle donne e uomini che le OO.SS. rappresentano, ma che dal DAP dipendono. Giudichiamo, quindi, irricevibile la convocazione dell’Amministrazione Penitenziaria per i giorni 29 e 31 p.v. con quell’ordine del giorno. Avremmo preferito che il DAP, evitando di far finta di niente, avesse chiesto al Ministro della Giustizia un suo diretto coinvolgimento in questa vicenda. Così non è stato. Se ne faranno carico direttamente le OO.SS.. Distinti saluti.
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