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Roma, 25 luglio 2003 |
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Comunicato congiunto |
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Come già sapete ieri tutte le OO.SS. del Corpo di Polizia penitenziaria hanno abbandonato il tavolo di confronto con il Ministro della Funzione Pubblica per la ripartizione dello 0,99 % quale differenziale inflattivo per gli anni 2000-2001. Alla base di tale decisione è l’estromissione della Polizia penitenziaria dalla distribuzione delle risorse economiche per la contrattazione di amministrazione di ogni singola Forza di Polizia. Ai 17,40 milioni di euro destinati alla Polizia di Stato, ai 13,70 milioni di Euro dell’Arma dei Carabinieri, ai 14,50 milioni di Euro della Guardia di Finanza e alle briciole riservate al Corpo Forestale dello Stato ( 1,60 milioni di Euro) sono corrisposti i ZERO EURO per la Polizia penitenziaria. Ciò provocherà che nell’accordo quadro per le altre Forze di Polizia, almeno in quello della PS, dei CC e della GdF, verranno ripartite somme pro capite lorde di circa 70 Euro mensili, mentre per la Polizia penitenziaria di appena 21 Euro mensili. Nella sostanza un Poliziotto Penitenziario, per il Governo, vale tre volte meno di un suo collega di un’altra Forza di Polizia. Ciò è inaccettabile! Negli ultimi tredici anni, dal 1990, mai così bassa è stata la considerazione del Governo sulla Polizia penitenziaria: in tutti i rinnovi contrattuali che si sono succeduti dal 1995 in poi la Polizia penitenziaria ha sempre rivendicato ed ottenuto che l’attenzione dei Governi sui problemi del Corpo e dei 42.000 uomini e donne che lo compongono fosse sempre alta e si concretizzasse attraverso scelte contrattuali che riconoscessero l’alto valore del lavoro dei Poliziotti penitenziari. Oggi non è più così; alle sofferenze quotidiane di chi lavora in carcere, ai diritti negati, ai carichi di lavoro insopportabili, alla fatiscenza delle strutture, alla mancanza di risorse per missioni e straordinari si aggiunge anche questa disgraziata scelta: dare meno soldi alla Polizia penitenziaria! Tentare di riportarla indietro di tredici anni! Ma a questo tutte le organizzazioni sindacali della Polizia penitenziaria risponderanno con fermezza! Dichiarazione dello stato di agitazione e richiesta immediata di un confronto con il Governo sono le decisioni assunte ieri da tutte le OO.SS. della Polizia penitenziaria. Ciò ovviamente ha significato la rottura delle trattative con il Ministro della Funzione Pubblica sullo 0,99% e l’indisponibilità a proseguire qualsiasi trattativa sull’argomento se non prima di un incontro con il Governo. Hanno già preannunciato iniziative di mobilitazione e protesta in tutte le carceri italiane nel caso in cui il Governo non convochi immediatamente il confronto richiesto, non escludendo una manifestazione nazionale di protesta di tutta la Polizia Penitenziaria a settembre. Vi terremo ovviamente informati sull’evolversi della vicenda.
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