SAPPE - OSAPP – CISL FPS
Penitenziario - UILPA Penitenziari – FSA – FP CGIL –
SINAPPE - SAG P.P –
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Roma, 20 ottobre 2003 |
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COMUNICATO UNITARIO |
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Al Ministro della Funzione Pubblica Avv. L. Mazzella Egregio Ministro
Il 28 Luglio u.s. tutte le OO.SS. che rappresentano i 42.000 uomini e donne della Polizia penitenziaria chiesero un incontro con il Governo in relazione alla sperequazione economica prodotta dalla distribuzione delle ulteriori somme da destinare alla contrattazione di ogni singola forza di Polizia.
A Lei, Ministro della Funzione Pubblica, anticipammo l’effetto che l’estromissione della Polizia Penitenziaria dalla distribuzione di tali fondi avrebbe provocato: un poliziotto penitenziario sarebbe stato “valutato” un terzo del suo collega di un’altra Forza di Polizia.
Proprio in relazione a questi effetti, pericolosi anche per la tenuta dei principi ispiratori della legge 216/92 ( omogeneizzazione dei trattamenti fra gli operatori del Comparto), le scriventi OO.SS. decisero di porre la questione in seno alla trattativa allora in svolgimento sullo 0,99% perché reputavano e tuttora reputano possibile la ricerca di una prima soluzione al problema dei fondi in quel tavolo di confronto, oltre che, ovviamente, anche attraverso il confronto con il Governo
Ad oltre due mesi la situazione è in una fase di stallo: il Governo, nonostante le ripetute sollecitazioni avanzate anche in sede di confronto su DPEF e FINANZIARIA, è rimasto insensibile ai problemi dei 42.000 uomini e donne della Polizia penitenziaria, il Dipartimento della Funzione Pubblica non ha ancora riattivato le procedure per la contrattazione degli stanziamenti riguardanti lo 0,99% quale differenziale inflattivo per gli anni 2000/2001.
Un atteggiamento complessivo che le scriventi OO.SS. giudicano gravissimo: si fa finta di niente sulla questione avanzata dal 100% delle rappresentanze sindacali della Polizia penitenziaria e, nel contempo, si tengono ferme risorse che appartengono ai lavoratori di tutto il Comparto, anzi, peggio, non si permette a quei lavoratori di vedersi tutelato il potere d’acquisto dei loro salari già eroso dall’inflazione degli anni 2000 e 2001.
Le scriventi organizzazioni sindacali reagiranno a questo silenzio ed a questo immobilismo; proclamano sin da subito lo stato di agitazione di tutto il personale della Polizia penitenziaria e indicono una prima manifestazione nazionale di protesta a Roma, sotto il Dipartimento della Funzione Pubblica, per il giorno 27 Ottobre p.v.
Distinti saluti
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