SAPPE – OSAPP - CISL Giustizia - UILPA Penitenziari – FP CGIL - SINAPPE – FSA - SAGUNSA- SIALPE ASIA - |
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Roma, 16 luglio 2003 |
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COMUNICATO UNITARIO |
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Al Sottosegretario di Stato Presidenza del Consiglio dei Ministri On. G. Letta
Egregio Sottosegretario le scriventi organizzazioni sindacali, rappresentative di circa il 90 % del personale del Corpo di Polizia Penitenziaria, giudicano importantissimo che questa particolare fase di difficoltà che sta vivendo l’Amministrazione penitenziaria venga affrontata e discussa in un confronto con il Governo il cui obiettivo condiviso deve essere la soluzione dei malesseri e delle arretratezze del sistema penitenziario. Le indicano, intanto, alcune delle questioni sulle quali vengono giudicati necessari precisi interventi in sede di predisposizione del DPEF 2004
PERSONALE, LAVORO E PROFESSIONALITA’ La dotazione organica del personale di Polizia penitenziaria è ferma al 1990. Giudichiamo indispensabile che in sede di elaborazione del DPEF si definiscano spazi e risorse per un intervento normativo che quanto meno aggiorni l’organico fissato rendendolo finalmente compatibile con i numerosi compiti che dal 1990 ad oggi si sono aggiunti a quelli istituzionalmente già definiti. Dovuto, comunque, un intervento che almeno riempia i vuoti di organico determinati dalla continua ed inarrestabile uscita di personale dall’attività operativa, per quiescenza o per incarichi amministrativi. Anche gli organici del personale di direzione, d’intervento sociale ed educativo, di amministrazione e di gestione finanziaria degli Istituti penitenziari e dei servizi sociali hanno carenze medie del 30% con situazioni drammatiche in molte aree del paese dove direttori, educatori, contabili, assistenti sociali sono costretti a coprire più incarichi in sede diverse, con una mobilità continua e logorante.
RISORSE FINANZIARIE Il progressivo drenaggio delle risorse finanziarie devolute al settore sta riducendo interventi e servizi ad una gestione minimalista che priva delle condizioni essenziali la qualità già misera delle vite in carcere, di chi ci lavora e di chi ci vive. I mancati investimenti sul terreno dell’ammodernamento dei mezzi e delle strutture, sulle politiche della formazione professionale e sulle politiche contrattuali per il personale della Polizia penitenziaria stanno assumendo risvolti drammatici. Insufficienti, già da quest’anno le somme a disposizioni per le indennità e per il rimborso spese di trasporto per missioni nel territorio nazionale e estero. I servizi sanitari sono messi in crisi; i beni e le forniture per il mantenimento, l’assistenza, le attività lavorative, formative e scolastiche per i detenuti sono assolutamente al di sotto del minimo necessario, i centri di servizio sociale sono minacciati di sfratto dalle loro sedi. Il livello di indebitamento dell’Amministrazione verso fornitori e verso i propri dipendenti è valutato in oltre 100 milioni di euro pari ai tagli che le ultime manovre finanziarie e gli altri interventi di riduzione delle spese hanno imposto al settore penitenziario. Il DPEF 2004 - 2006 non può non tener conto di questa drammatica situazione.
L’ORGANIZZAZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE E DEGLI ISTITUTI PENITENZIARI Le linee per l’ammodernamento e per la riorganizzazione dell’amministrazione, tracciate negli scorsi anni, si sono appannate ed hanno subito arretramenti vistosi. Il decentramento realizzato è di profilo burocratico anziché progettuale. I posti di dirigente, destinati alla direzione degli istituti penitenziari, dei servizi sociali, agli uffici dipartimentali ed ai Provveditorati regionali sono ancora scoperti al 95%, mentre, ancora da definire l’inserimento organico della nuova figura del Commissario della Polizia penitenziaria nell’organizzazione penitenziaria. Irrisolto il problema del sovraffollamento e della concreta individuazione dei circuiti differenziati. Lavoro in carcere e sanità penitenziaria sono, poi, due questioni sulle quali a prescindere dalle sensibilità e dalle opinioni è indispensabile un investimento maggiore per i prossimi anni Egregio Sottosegretario questi sono solo alcuni dei problemi sui quali le scriventi organizzazioni sindacali giudicano indispensabile un’adeguata attività di interventi in sede di predisposizione del DPEF 2004-2006. C’è però un ‘esigenza che prescinde dalla volontà o meno del Governo di accogliere le indicazioni che le rappresentanze sindacali dell’Amministrazione penitenziaria offrono: che questo DPEF 2004-2006 ribalti le priorità fin qui adottate dal Governo e riponga le questioni della Giustizia e della Sicurezza in cima all’agenda politica; che le prossime finanziare ricomincino ad investire sul Ministero della Giustizia e sull’intera Amministrazione penitenziaria -
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