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Due evasioni in tre giorni. Il sistema penitenziario è al collasso.

Per il Ministro Castelli, però, va tutto bene.

Tre giorni fa, un detenuto evade indisturbato dal carcere di Ancona, facendo leva sulla cronica assenza di personale del Corpo di polizia penitenziaria. Da mesi le scriventi OO. SS. denunciavano l'assenza di qualsiasi intervento teso a ripianare i vuoti di organico. Da mesi in quell'istituto erano in corso manifestazioni di protesta per chiedere al Ministro Castelli ed al Capo del DAP, pres. Tinebra, l'invio di personale. Ieri da Rebibbia N. C. è evaso un detenuto sottoposto al regime di alta. Sorveglianza, ergastolano, esponente di spicco della mafia agrigentina. Anche in questo caso, da tempo, le OO. SS. denunciavano la solita carenza di organico e chiedevano veri e credibili interventi strutturali. Da mesi registriamo un crescente numero di episodi di violenza, insulti ed aggressioni, consumati a danno del personale di Polizia penitenziaria (IPM Milano, Sassari, Trento sono solo alcuni esempi). Sul versante del lavoro della Polizia penitenziaria da mesi registriamo una totale assenza di indirizzo politico e un attacco ai diritti dei lavoratori che altro non fa che peggiorare la già grave situazione: · lavoro straordinario prestato e non retribuito; · indennità di servizi operativi non corrisposte da mesi; · ferie negate, riposi settimanali soppressi, turni notturni che in alcuni casi superano le dodici ore, carichi di lavoro ormai insopportabili; · formazione e aggiornamento professionale mortificati, tanto che ben 1400 allievi futuri sovrintendenti, quelli cioè che dovrebbero garantire l'esercizio di funzioni delicate negli istituti penitenziari, stanno decidendo di abbandonare il corso di formazione. Per denunciare queste ed altre situazioni le scriventi OO. SS. indicono una conferenza stampa per le ore undici del 1 luglio 2002 presso il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, in Roma Largo Luigi Daga 2.

Roma 28 Giugno 2002