Al Capo del DAP Pres. Giovanni Tinebra

 Al Vice Capo del DAP Dott. Emilio di Somma

Al Direttore della Direzione Generale del Personale Dr G. Sparacia 

Al Servizio per le Relazioni Sindacali

Alle Segreterie regionali e territoriali FP Cgil

 

Prot.n. CS 18/200

del  26.01.2005

Ai Delegati ed iscritti Fp Cgil Polizia Penitenziaria

 

Personale di Polizia Penitenziaria impiegato presso i Nuclei Traduzione e  Piantonamenti.

Lavoro straordinario in occasione di viaggi di servizio con diritto al trattamento di missione.

 

                                                       

         Egregio Presidente,

 

         la Fp Cgil ha già avuto modo di chiedere a codesto Dipartimento il riconoscimento del lavoro straordinario in favore del personale di Polizia penitenziaria impiegato nell’ambito del servizio Traduzioni e Piantonamenti, anche se svincolato dalla custodia del detenuto, durante i viaggi di servizio con diritto al trattamento di missione.

Nel merito, la Fp Cgil ha più volte sottolineato il carico di responsabilità demandato ai componenti la scorta e, in particolar modo, al capo scorta anche durante le traduzioni c.d. “passive”.

         Codesta Amministrazione ha sempre negato il riconoscimento e la corresponsione del lavoro straordinario effettuato dai poliziotti penitenziari impiegati in tali servizi, spiegando che questo, in caso di viaggi di servizio con diritto al trattamento di missione, può essere retribuito solo al personale che “svolge effettiva attività lavorativa” e, quindi, nel caso di traduzioni c.d. “passive”, lo straordinario deve essere riconosciuto solo all’autista del mezzo utilizzato per il servizio.

         Una motivazione assolutamente insoddisfacente per questa O.S., che è stata  (ed è) oggetto di contenzioso, rispetto alla quale la Fp Cgil accolse positivamente la norma contrattuale contenuta nel D.P.R. 16 marzo 1999, n.254.

      Tale norma, come è noto, consente la corresponsione di un beneficio economico, c.d. “maggiorazione dell’indennità oraria di missione”, in favore del personale che durante i viaggi di servizio non svolge “effettiva attività lavorativa”. Questa norma, tra l’altro, aveva trovato un punto di equilibrio tra le due posizioni.

         Ora però accade che l’attribuzione della maggiorazione dell’indennità oraria di missione, o del compenso per lavoro straordinario, relativi al servizio svolto dal personale di Polizia Penitenziaria in occasione di viaggi di servizio per traduzione, vengono riconosciuti in maniera diversa.

Al riguardo, la Fp Cgil ritiene necessario un intervento da parte di codesto Dipartimento, se del caso con l’emanazione di apposita circolare, per mezzo del quale sia chiarita definitivamente, in maniera uniforme sul territorio nazionale,  l’attribuzione dei benefici economici (straordinario, indennità di missione, maggiorazione dell’indennità oraria di missione, ecc.) in occasione dei servizi fuori sede svolti, in particolare,  nell’ambito del servizio Traduzione e Piantonamenti.

Circa l’attribuzione del compenso per prestazioni di lavoro straordinario, la Fp Cgil ritiene che il servizio svolto dal personale impiegato di scorta alle traduzioni, eccedente il turno ordinario di servizio giornaliero, in occasione di viaggi di servizio con diritto al trattamento di missione, debba essere riconosciuto come prestazione di lavoro straordinario, così come già avviene, tra l’altro, per il servizio delle unità cinofile.

Ciò nella considerazione che il personale, che comunque svolge “effettiva attività lavorativa” ricondotta alla vigilanza del mezzo, alla custodia delle armi di reparto, alla custodia del materiale in dotazione alla scorta, ecc., durante l’intero servizio fuori sede, anche se svincolato dalla custodia del detenuto,  è obbligato a viaggiare sul mezzo utilizzato per la traduzione e, per essere libero dal servizio, deve terminare la missione nell’istituto di partenza.

La Fp Cgil, in realtà, continua a reputare illogico che ancora oggi codesto Dipartimento sostenga che è legittimo l’obbligo dell’utilizzo del mezzo dell’Amministrazione, anche per i viaggi di ritorno, quando la scorta è svincolata dalla custodia del detenuto, con la motivazione che il servizio è comunque retribuito con l’indennità oraria di missione. Nel merito, infatti, si evidenzia che l’importo corrisposto per tale indennità è fermo all’anno 1990, ovvero a quindici anni fa, ed è pari a 0,34 euro e/o a 0,51 euro, cioè inferiore anche al costo di un tazzina di caffè, a seconda della tipologia del servizio di missione effettuata.

Circa l’esiguità dell’importo corrisposto per i servizi fuori sede, la Fp Cgil sollecita codesta Amministrazione ad attivare ogni necessaria iniziativa per favorire l’aumento delle misure, giornaliere ed orarie, dell’indennità di missione.

 

Cordiali saluti

                                                                        p. la Fp Cgil Nazionale

                                                                           Polizia penitenziaria

                                                                              Francesco Quinti