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Al Ministro della Giustizia Sen. Roberto Castelli Al Sottosegretario delegato On.le Giuseppe Valentino Al Capo del DAP Pres. Giovanni Tinebra Al Vice Capo del DAP Dr. Emilio Di Somma Al Direttore della Direzione Generale del Personale e della Formazione Dr. Gaspare Sparacia Alle Segreterie regionali Fp Cgil Alle Segreterie territoriali Fp
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Prot.n. 33/2003 del 16.05.2003 |
Ai delegati ed iscritti Fp Cgil Polizia penitenziaria | |
Oggetto : Rete Radiomobile Nazionale. |
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Egregio Ministro
giungono alla scrivente organizzazione sindacale numerose richieste di chiarimento fatte pervenire da allarmati poliziotti penitenziari che evidenziano la presunta sussistenza di una imminente decisione del DAP sulla rete radiomobile nazionale. Stando alle notizie raccolte, infatti, potrebbe già essere in atto una supposta velleità di sottrarre all’utilizzo degli operatori della Polizia penitenziaria impegnati nelle centrali operative regionali, in delicatissimi servizi di traduzione e piantonamento, compresi i collaboratori di giustizia, in compiti di scorta a personalità, ad armi e munizionamento, GOM, la rete radiomobile realizzata recentemente dall’Amministrazione penitenziaria con ingenti spese, dismettendo tutti i siti attualmente in attività e restituendo ai servizi interni professionalità operative già formate dal DAP con grandi sforzi, economici ed organizzativi, non più tardi di due anni fa. Il progetto descritto muoverebbe da una ipotesi di arresto dei lavori di completamento della rete radiomobile nazionale dell’Amministrazione penitenziaria, attualmente sospesi, in quanto reputata di forma e contenuti tecnologicamente troppo avanzati, quindi non rispondente alle reali esigenze degli operatori del Corpo che, almeno secondo l’assunto riferito, non espleterebbero servizi operativi. A tal proposito, secondo quanto appreso, sarebbe addirittura già stata individuata una soluzione che prevedrebbe l’utilizzo di telefoni cellulari in luogo delle radio. La Fp Cgil, prima di esprimere eventuali giudizi, desidererebbe sapere cosa c’è di vero in quanto riportato e, se del caso, avviare un confronto serio e responsabile sulla materia, così come prevede la normativa vigente. Nelle more, però, La invitiamo ad adoperarsi affinché a questi operatori, che meritano ascolto, attenzione e soprattutto gratitudine per il servizio reso con grande professionalità in ogni contesto, seppure in condizioni assolutamente precarie per le note carenze di mezzi e risorse umane a disposizione, sia assicurato il diritto di essere adeguatamente rappresentati in seno all’amministrazione centrale, soprattutto nell’ambito delle commissioni che saranno prossimamente istituite con l’articolo 28 del D.P.R. 164/2002 – automezzi, tecnologia ed informatica – con l’assegnazione di componenti di parte pubblica – meglio se appartenenti al Corpo di Polizia penitenziaria - in grado di esibire appropriata professionalità e sicura attitudine alle materie oggetto di futura analisi. Questa O.S. auspica un Suo autorevole intervento che chiarisca i termini della questione, illustre Ministro, in assenza del quale, però, si riterrà libera di utilizzare tutti gli strumenti di protesta consentiti a propria disposizione per tutelare i legittimi interessi dei lavoratori che rappresenta. Cordiali saluti.
p. la Fp Cgil Nazionale Polizia penitenziaria Francesco Quinti
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