Il manifesto giovedì 29 settembre 2005
Carceri, le bugie di Castelli. Contro il ministro, la protesta dei sindacati di polizia
Il sovraffollamento nelle carceri si è impennato negli ultimi dieci anni. Lo afferma il ministro della giustizia Castelli che tuttavia è contento lo stesso perché in compenso «è diminuito quello dei suicidi e delle evasioni». Dieci anni fa in carcere c’erano 45.000 detenuti, sono lievitati a 60.000. Che ci si vuol fare: sono «i mutati orientamenti della società» che invocano la certezza della pena», detestano amnistie e indulti. Ma niente paura: il ministro dispone di una strategia già avviata per fronteggiare l’emergenza Quale? Costruire nuovi penitenziari. Il guardasigilli parlava di fronte di fronte al capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi e al presidente del consiglio Silvio Berlusconi in occasione della festa del Corpo di polizia penitenziaria. Cera anche il capo del Dap. Dipartimento amministrazione penitenziaria. Giovanni Tinebra, e nel suo discorso ha usato toni diversi da quelli trillanti del ministro leghista. Ha segnalato la sua preoccupazione estrema per Il moltiplicarsi della popolazione carceraria. Ha ricordato che «il fine della pena è tendere alla rieducazione del detenuto: la sicurezza e il trattamento non possono prescindere l’una dall’altro». Una polemica quasi esplicita. Anche i dati «ottimisti» forniti dal ministro sono del resto contestati dal responsabile diritti civili dei Ds Luigi Manconi, «I dati di Castelli - dichiara - sono falsi. Per Manconi non è affatto vero che i suidici in carcere siano diminuiti in ogni caso resta il fatto inoppugnabile che il tasso di suicidi in carcere è drammaticamente superiore a quello del resto del paese. Critici anche i sindacati della polizia penitenziaria. che ieri hanno organizzato una manifestazione in concomitanza con la festa della polizia. «Siamo qui per dire che per noi c’è ben poco da festeggiare viste le condizioni di disagio in cui lavoriamo e i tanti problemi irrisolti in questi quattro anni di amministrazione Castelli», afferma Leo Beneduci, segretario generale dell’Organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria (Osapp). Gli fa eco Fabrizio Rossetti, responsabile del la Fp-Cgil «Sono pietosi i tentativi di chi dice che manifestiamo contro la festa della polizia penitenziaria E’ proprio pérché abbiamo a cuore le sorti dell’istituzione carceraria che denunciamo lo sfascio perpetrato da questo ministro e da questo governo nei con fronti di 6Omila detenuti e di chi con sacrificio e responsabilità mantiene in piedi questa struttura».
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