Camera dei Deputati

 

 

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE             

 

 

On. CRISCI, BORRELLI, CIALENTE, LOLLI, MARIOTTI.

 

Al Ministro della giustizia

 

Per sapere – premesso che:

 

-Il Ministero della Giustizia - Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria - con provvedimento del 7 novembre 2003 ha attivato la mobilità d’ufficio su base volontaria di n. 300 unità di polizia penitenziaria del ruolo degli agenti ed assistenti, per far fronte alle gravi condizioni operative di molti istituti penitenziari ubicati nel centro-nord;

- l’adesione volontaria di n. 65 unità (di cui 6 provenienti dalla Regione Abruzzo) è risultata insufficiente rispetto alle carenze di personale che hanno determinato l’avvio della procedura di mobilità.

- la Direzione Generale del Ministero della Giustizia ha disposto l’invio in missione di un contingente dì personale pari alle restanti  235 unità, di cui, 31 provenienti dalle regioni Abruzzo e Molise;

- il Provveditorato Regionale per l’Abruzzo ed il Molise senza alcun preventivo confronto con le organizzazioni sindacali, ha provveduto a ripartire le 31 unità tra le case circondariali di propria competenza inserendo tra gli istituti destinatari della decisione anche quelli di Teramo, Lanciano e Vasto, già interessati dalla mobilità volontaria;

- la difficile situazione in cui operano gli agenti e gli assistenti della polizia penitenziaria ha provocato la ferma e diffusa protesta del personale in servizio negli istituti regionali dell’Abruzzo e del Molise ed un preoccupante stato di agitazione aggravato dall’ assenza di un reale confronto e da una dotazione organica insufficiente rispetto al costante aumento della popolazione detenuta;

- gli agenti e gli assistenti sono chiamati spessissimo a prestare lavoro straordinario ed in molti casi sono costretti a rinunciare al congedo ordinario ed ai riposi settimanali per far fronte alla persistente carenza di personale;

- le organizzazioni sindacali della casa circondariale di Teramo hanno unitariamente denunciato un preoccupante ed intollerante arretrato nel godimento dei congedi ordinari pari ad oltre 4000 giorni, la mancata fruizione di poco meno di 500 giorni di riposo/recupero nel 2003, un rapporto personale/detenuti in costante peggioramento essendo passati da 180 detenuti al giorno nel 1999 alla attuale situazione che supera quotidianamente le 320 presenze;

- se non ritenga opportuno ed urgente assumere ogni utile iniziativa tesa a sospendere l’efficacia dei provvedimenti adottati e ad aprire un serio e doveroso confronto con le organizzazioni sindacali per superare la situazione di grave conflitto creatasi con il personale a causa di scelte affrettate e non condivisibili nel metodo e nel merito.

Roma, 21 gennaio 2004

On. Nicola Crisci

On. Luigi Borrelli

On. Massimo Cialente

On. Giovanni Lolli

On. Arnaldo Mariotti