Seguito della discussione e approvazione del disegno di legge: (1184-B) MEDURI ed altri. - Delega al Governo per la disciplina dell'ordinamento della carriera dirigenziale penitenziaria (Approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati) (Votazione finale qualificata ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento) (Relazione orale)(ore 18,45) PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 1184-B, già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati. Ricordo che, ai sensi dell'articolo 104 del Regolamento, oggetto della discussione e delle deliberazioni saranno soltanto le modificazioni apportate dalla Camera dei deputati, salvo la votazione finale. Ricordo altresì che nella seduta antimeridiana del 21 giugno si è svolta la discussione generale, il relatore facente funzioni ha rinunziato ad intervenire, mentre ha avuto luogo la replica del rappresentante del Governo. Invito il senatore segretario a dare lettura dei pareri espressi dalla 5a Commissione permanente sul disegno di legge in esame e sugli emendamenti. TIRELLI, segretario. «La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminato il disegno di legge in titolo ed i relativi emendamenti trasmessi, esprime, per quanto di propria competenza, parere di nulla osta sul testo». «La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminati gli emendamenti relativi al disegno di legge in titolo, esprime, per quanto di propria competenza, parere non ostativo, ad eccezione della proposta 2.101 (testo 2), sulla quale il parere è contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione». PRESIDENTE. Procediamo all'esame degli articoli, nel testo comprendente le modificazioni apportate dalla Camera dei deputati. Metto ai voti l'articolo 1. È approvato.
Passiamo all'esame dell'articolo 2, sul quale sono stati presentati emendamenti e un ordine del giorno che si intendono illustrati. Invito il relatore ed il rappresentante del Governo a pronunziarsi sugli emendamenti in esame. CENTARO, f. f. relatore. Esprimo parere contrario su tutti gli emendamenti presentati all'articolo 2. VITALI, sottosegretario di Stato per la giustizia. Esprimo parere conforme a quello del relatore. PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 2.1, presentato dal senatore Maritati e da altri senatori, identico all'emendamento 2.100, presentato dalla senatrice De Petris e da altri senatori. Non è approvato.
Passiamo all'emendamento 2.101 (testo 2), su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione. CENTARO, f. f. relatore. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CENTARO, f. f. relatore. Signor Presidente, ritiro l'emendamento. PRESIDENTE. Ne prendo atto. Invito il relatore ed il rappresentante del Governo a pronunziarsi sull'ordine del giorno G2.100.
CENTARO, f. f. relatore. Esprimo parere favorevole.
VITALI, sottosegretario di Stato per la giustizia. Esprimo parere conforme a quello del relatore.
PRESIDENTE. Metto ai voti l'ordine del giorno G2.100, presentato dalla Commissione. È approvato.
Passiamo alla votazione dell'articolo 2.
Verifica del numero legale
BATTISTI (Mar-DL-U). Chiediamo la verifica del numero legale.
PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico. (La richiesta risulta appoggiata).
Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza mediante procedimento elettronico. (Segue la verifica del numero legale). (Il senatore Petrini protesta vivacemente per alcune luci accese fra i banchi della maggioranza cui non corrisponderebbe la presenza di alcun senatore).
Senatore Petrini, per cortesia non urli. Provvediamo noi a controllare.
PETRINI (Mar-DL-U). Ma allora lo faccia!
PRESIDENTE. Senatore Petrini, non deve replicare in questo modo; la prego di essere cortese e di mantenere almeno il garbo richiesto dall'istituzione parlamentare.
PETRINI (Mar-DL-U). Non è una questione di cortesia. Pretendo che lei faccia il Presidente.
PRESIDENTE. Senatore Petrini, non faccia quei gesti. La richiamo all'ordine.
PETRINI (Mar-DL-U). Benissimo, dopo di che faccia rispettare il Regolamento.
MARITATI (DS-U). Signor Presidente, cortesemente, però le chiediamo di controllare.
PRESIDENTE. Senatore Maritati, la pregherei di voltarsi e di spegnere l'albero di Natale che ha alle spalle.
PAGANO (DS-U). Signor Presidente, nel banco del senatore Ferrara vi sono quattro luci accese ed una sola persona presente.
PRESIDENTE. Senatrice Pagano, non ho ancora chiuso la votazione. Invito i senatori segretari ad effettuare i necessari controlli. Il Senato è in numero legale.
Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1184-B
PRESIDENTE. Metto ai voti l'articolo 2. È approvato.
Passiamo all'esame dell'articolo 3, sul quale sono stati presentati emendamenti che si intendono illustrati e sui quali invito il relatore ed il rappresentante del Governo a pronunziarsi. CENTARO, f. f. relatore. Esprimo parere contrario su tutti gli emendamenti presentati all'articolo 3. VITALI, sottosegretario di Stato per la giustizia. Il Governo si conforma al parere espresso dal relatore. PRESIDENTE. Non essendo stati presentati sull'articolo 3 altri emendamenti oltre agli emendamenti soppressivi 3.1, presentato dal senatore Calvi e da altri senatori, e 3.100, presentato dalla senatrice De Petris e da altri senatori, passiamo alla votazione del mantenimento dell'articolo stesso.
Verifica del numero legale
BATTISTI (Mar-DL-U). Chiediamo la verifica del numero legale.
PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico. (La richiesta risulta appoggiata).
Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza mediante procedimento elettronico. (Segue la verifica del numero legale). (Dai Gruppi DS-U, Mar-DL-U e Verdi-Un si segnalano alcune luci accese cui non corrisponde la presenza di senatori).
PAGANO (DS-U). Signor Presidente, dietro il senatore Consolo c'è un telefono di traverso! Senatore Consolo, tolga quella scheda!
PRESIDENTE. Il Senato è in numero legale.
Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1184-B
PRESIDENTE. Metto ai voti il mantenimento dell'articolo 3. È approvato.
Passiamo all'esame e alla votazione dell'articolo 4.
Verifica del numero legale
DE PETRIS (Verdi-Un). Chiediamo la verifica del numero legale.
PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico. (La richiesta risulta appoggiata).
Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza mediante procedimento elettronico. (Segue la verifica del numero legale). Il Senato è in numero legale.
Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1184-B
PRESIDENTE. Metto ai voti l'articolo 4. È approvato.
Passiamo alla votazione dell'articolo 5.
Verifica del numero legale
DE PETRIS (Verdi-Un). Chiediamo la verifica del numero legale.
PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico. (La richiesta risulta appoggiata).
Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza mediante procedimento elettronico. (Segue la verifica del numero legale). Il Senato è in numero legale.
Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1184-B
PRESIDENTE. Metto ai voti l'articolo 5. E' approvato. Passiamo alla votazione finale. DE PETRIS (Verdi-Un). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DE PETRIS (Verdi-Un). Signor Presidente, come è noto, abbiamo osteggiato a lungo il provvedimento al nostro esame. Pertanto, non posso che ribadire la nostra ferma contrarietà, in quanto lo riteniamo del tutto negativo per tre ordini di motivi. Innanzitutto, giudichiamo assolutamente incredibile lo spostamento determinato dalla messa in discussione dei decreti ministeriali emanati in seguito al decreto-legislativo n. 146. Tramite quei decreti attuativi si sarebbe potuto dare certezza a 360 posti di dirigenza di seconda fascia. Voi, al contrario, non avete attivato i concorsi. Tra l'altro, il Governo e la maggioranza hanno preso ormai la cattiva abitudine di intervenire attraverso un'opera di totale - per così dire - spezzettamento dei vari settori e ciò è avvenuto anche con la dirigenza penitenziaria. Nel decreto sulla protezione civile è stata prevista un'altra corsia preferenziale di corso-concorso per i consulenti. In altri decreti sono stati previsti interventi che corrono dietro non già ad una idea di efficienza della pubblica amministrazione nell'ambito della gestione, in particolare della dirigenza, bensì - in misura maggiore o minore - a certe richieste ed aspirazioni, che possono certo anche essere legittime. Trovo incredibile che si continui ad andare avanti in questo modo.
Presidenza del vice presidente MORO (ore 18,58)
(Segue DE PETRIS). Il provvedimento in esame interviene per di più in una materia estremamente delicata, in un settore - quello dell'amministrazione penitenziaria - dove è assolutamente necessario l'equilibrio e soprattutto non operare forzature come quella in questione, che farà come al solito figli e figliastri. Si opera senza la certezza del diritto, per cui ci troviamo di fatto alla promozione di dirigenti e direttori senza aver previsto una prova concorsuale. Come prevedeva il decreto legislativo n. 164, avremmo potuto operare tramite le norme previste e, quindi, tramite quei concorsi che non sono stati mai banditi. Inoltre, con il provvedimento in esame si decide di portare la dirigenza penitenziaria a 570 unità. Ci troviamo 200 dirigenti in esubero e questo non potrà fare altro che premiare una pratica assolutamente burocratica che frena ogni serio processo riformatore. Ciò comporterà - come ha già fatto - un elemento di forte conflittualità all'interno dell'amministrazione penitenziaria, in quanto si è messo in moto un meccanismo che vuole premiare solo un aspetto della dirigenza. Non si tiene assolutamente conto dei processi già avvenuti, che avrebbero richiesto soluzioni molto diverse ed una differente articolazione (ricordo anche l'emendamento presentato all'ultimo momento dal relatore). Ci troviamo in una situazione in cui per quanto riguarda - per esempio - la carriera degli educatori coloro che hanno fatto il concorso sono oggi assolutamente penalizzati. Oltretutto, torno a ripetere che non si è voluto agire in modo imparziale badando solo alle esigenze dell'amministrazione penitenziaria. Le legittime aspettative dovranno essere inquadrate in quelli che erano i decreti attuativi. Vi è poi un altro elemento grave, perché si violano le regole. Ogni volta il Governo interviene direttamente sui meccanismi della contrattazione collettiva. Credo che questo sia assolutamente inaccettabile e che avrà, come è già successo, conseguenze non indifferenti all'interno delle varie parti dell'articolazione dello Stato. Infatti, si immettono solo ed unicamente elementi che tendono a separare e a dividere. Altro aspetto negativo, che abbiamo già avuto modo di sottolineare ampiamente, è costituito dall'articolo 72, che introduce un'idea assolutamente diversa e interviene nell'universo del sistema carcerario senza tener conto della sua delicatezza e dei vecchi processi riformatori, oggi completamente fermi. Si vuole tornare indietro. Ecco perché, sia alla Camera sia nella prima discussione qui al Senato, abbiamo insistito per presentare emendamenti soppressivi. Siamo di fronte all'esatto contrario di quella che era una richiesta di incontro tra il sistema carcerario, le pene alternative, il mondo esterno e le comunità locali. State facendo un grave errore, perché operate con un meccanismo premiale e discrezionale solo per alcuni settori, mentre l'amministrazione penitenziaria ha la necessità di un riequilibrio delle varie professionalità, che tanto hanno dato a quel sistema e che continuano a fare tanti sacrifici. Penso non solo al mondo delle professionalità interne all'amministrazione, come quella degli educatori, ma anche alla polizia penitenziaria, la cui realtà non si vuole mai affrontare fino in fondo. La copertura di questo provvedimento, come abbiamo avuto già modo di dire, è incerta e aleatoria. Nonostante le richieste di audizioni, non avete voluto assolutamente riequilibrare il provvedimento. L'emendamento del relatore non riuscirà a sanare le fratture e a riequilibrare la situazione. Mi dovete spiegare in quali altri settori dobbiamo aspettarci provvedimenti parziali. State distruggendo il meccanismo dell'accesso serio alla dirigenza. Ciò non riguarda solo l'amministrazione penitenziaria, ma in questo settore, assolutamente delicato, umiliate professionalità e create grandi disuguaglianze. Permettete, infatti, di accedere alla carriera a persone che non hanno passato tutti gli scalini previsti dal concorso, mentre ne tenete fuori altre che invece avevano superato tutte le selezioni concorsuali. Ribadiamo, quindi, ancora una volta, il nostro voto contrario. (Applausi dal Gruppo Verdi-Un e del senatore Piatti). BATTISTI (Mar-DL-U). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BATTISTI (Mar-DL-U). Signor Presidente, anche il Gruppo della Margherita voterà contro questo provvedimento. I motivi di scontento, in relazione ad una materia piuttosto limitata e per la quale si poteva fare di più, sono molti e molteplici. La verità di fondo, bisogna dirlo con estrema chiarezza, è che tutto il sistema penitenziario è abbandonato a se stesso. Vari sono i soggetti che vivono situazioni difficili: i detenuti, ovviamente; il personale che opera all'interno del carcere; il mondo sanitario che ruota all'interno e intorno al sistema carcerario. Quindi, o noi tentiamo di prendere dei provvedimenti seri e che riescano ad incidere su quel sistema o, in caso contrario, non riusciremo mai a compiere un passo avanti, o meglio ne faremo uno avanti e quattro indietro! Di questo credo che ci accorgeremo tra poco, nel senso che non mi illudo che questo sistema carcerario rimarrà silente nei mesi di luglio ed agosto, quando certamente la vita carceraria si fa più difficile. Abbiamo raggiunto un numero di detenuti che non ha pari dall'inizio della Repubblica fino ad oggi, siamo infatti ormai alla soglia dei 60.000 detenuti, ossia circa 20.000 in più della capienza massima prevista per le nostre carceri. In tale numero, peraltro, non vengono presi in considerazione sia gli altri soggetti che sono in situazione di detenzione, seppur non all'interno del carcere, ma che sono in condizioni di detenzione domiciliare e scontano pene alternative, sia le persone che sono in attesa di esecuzione della pena, per molte delle quali non si eseguono i provvedimenti perché non si sa come e dove eseguirli. Questo è un costo per la collettività che giustificherebbe il mantenimento di buona parte della popolazione carceraria davvero - questo sì - in grandi alberghi e che consentirebbe l'applicazione di quel sistema rieducativo che la Costituzione ci affida. Va peraltro considerato che all'interno del carcere vi è una situazione sanitaria che più volte abbiamo riscontrato essere assolutamente pericolosa e che ha raggiunto una soglia di pericolosità assai elevata per tutti, non solo per i detenuti. Di fronte a tutto ciò preferiamo fare battute, assumere atteggiamenti demagogici, certamente però il problema non viene affrontato; qualche volta siamo costretti a far fronte all'emergenza che spesso si verifica - ripeto - nel periodo estivo, tuttavia ribadisco che il problema nel suo contenuto non viene affrontato. Va altresì segnalato che anche la vita di chi deve dirigere quel sistema è assai difficile, carica di pericoli e di rischi; una vita vissuta spesso nelle stesse condizioni dei detenuti, piena - ripeto - di responsabilità, ma priva della possibilità di incidere su questa realtà. Il direttore di un carcere mi ha riferito di non poter spostare neanche un chiodo da un muro ad un altro senza autorizzazione del Ministero e senza l'espletamento di un iter e di una pratica burocratico-amministrativa lunghissima. Allora, di fronte a ciò noi dovremmo in qualche modo condividere la responsabilità di un provvedimento come quello in esame, pieno di lacune, come sottolineato dalla collega De Petris? Non credo che ciò sia consentito prima di tutto dalla nostra coscienza ed in secondo luogo vorrei rimarcare, ancora una volta, le profonde responsabilità che questo Governo ha nel sottrarre energie economiche, finanziarie ed umane ad un sistema che ne avrebbe davvero molto bisogno. Quindi, il nostro voto sul provvedimento sarà contrario. Nuovamente da parte nostra vi è la richiesta affinché di questo sistema e di questo mondo si parli, una volta per tutte, con serietà e profondità. (Applausi dai Gruppi Mar-DL-U e DS-U). MARITATI (DS-U). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARITATI (DS-U). Signor Presidente, come abbiamo già sostenuto nella prima fase dell'iter del disegno di legge, il mondo dei lavoratori del sistema carcerario è variegato e complesso e attende da tempo un'organica e positiva regolamentazione. Questa legge di delega al Governo non è affatto idonea a raggiungere l'obiettivo che pure si afferma di voler perseguire. I Democratici di Sinistra voteranno quindi contro perché l'assoluta genericità della delega consentirà al Governo di legiferare in modo svincolato da precise indicazioni, che il Parlamento aveva il dovere di fornire - avrebbe potuto farlo, se si fossero seguite le nostre indicazioni - per evitare che si verifichino ulteriori ingiustizie e disparità di trattamento. Ripeto che la categoria del personale dell'amministrazione penitenziaria ha un'articolazione variegata e, per evitare le ingiustizie subite da tempo, le professionalità avrebbero meritato una differente individualizzazione, un diverso riconoscimento dei ruoli. Con il decreto delegato sarà perpetuata una situazione obiettivamente ingiusta e confusa. Abbiamo cercato di dare un nostro contributo, ma la maggioranza si è trincerata ancora una volta dietro un no assoluto alle modifiche e siamo perciò costretti a votare negativamente. BOREA, relatore. Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BOREA, relatore. Signor Presidente, il Gruppo dell'UDC esprime soddisfazione per la conclusione del disegno di legge che delega il Governo ad adottare provvedimenti legislativi per disciplinare l'ordinamento della carriera dirigenziale penitenziaria e il relativo trattamento, non solo giuridico ma anche economico. Esprimiamo soddisfazione per l'azione del Governo che ha dovuto assicurare, con notevoli sforzi, copertura finanziaria al provvedimento che stiamo per licenziare. Sono stati investiti cinque milioni di euro l'anno in favore dei direttori degli istituti penitenziari che versavano in condizioni retributive a dir poco non dignitose. È un giusto riconoscimento da parte di questa maggioranza ad un personale dell'amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia che è finalmente destinatario di giuste e legittime valutazioni sotto il profilo del trattamento giuridico e sotto il profilo prosaicamente economico. Purtroppo, questa riforma non prevedeva l'inquadramento dei direttori coordinatori di area pedagogica e dei direttori coordinatori dell'area amministrativo-contabile. Gli emendamenti che avevo proposto per evitare disparità di trattamento tra i dirigenti della stessa amministrazione penitenziaria sono risultati inammissibili per carenza di copertura finanziaria. Esprimiamo, però, soddisfazione perché il Governo ha accolto l'ordine del giorno G100, proposto dalla Commissione giustizia, con il quale si raccomanda di evitare che gli stessi funzionari direttivi ricevano un trattamento discriminatorio rispetto a quello previsto per i funzionari di pari qualifica nell'amministrazione penitenziaria. Preannunciamo con convinzione un voto favorevole. (Applausi dal Gruppo UDC). MEDURI (AN). Domando di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MEDURI (AN). Signor Presidente, mi stupisce che molti colleghi dell'opposizione abbiano preso una posizione assolutamente negativa nei confronti di questo disegno di legge di delega al Governo, giunto alla fine del suo cammino. Ringrazio tutti coloro che hanno consentito ad un provvedimento di iniziativa parlamentare come questo di arrivare alla sua conclusione. Mi sembra strano il comportamento cocciuto di chi sta dall'altro lato della barricata nel votare contro il disegno di legge, che, tutto sommato, rende giustizia a categorie benemerite in un settore sempre trascurato e che oggi ottengono un riconoscimento per le grandi responsabilità che ogni giorno si assumono nella direzione del sistema carcerario e delle sue articolazioni. Ringrazio tutti i colleghi che hanno contribuito a migliorare questa legge di delega al Governo ed il Governo per il grande sforzo compiuto nel reperire i fondi necessari. Il disegno di legge non è forse completo, manca di qualcosa, però, ha affrontato un problema difficile, che veniva da molto lontano. Io, indegnamente primo firmatario del provvedimento, rivolgo dunque un ringraziamento a tutti i colleghi ed esprimo soddisfazione per essere giunti alla votazione finale. Il primo passo è stato compiuto. Per le categorie rimaste fuori si potrà riprendere il discorso con un nuovo provvedimento, cosicché la giustizia sia equa e per tutti. (Applausi dal Gruppo AN).
Votazione nominale con scrutinio simultaneo PRESIDENTE. Ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, del disegno di legge n. 1184-B, nel suo complesso. Dichiaro aperta la votazione. (Segue la votazione). (v. Allegato B).
PAGANO (DS-U). Signor Presidente, risultano 14 le persone che, pur non presenti in Aula, hanno votato!
PRESIDENTE. Il Senato non è in numero legale. Sospendo la seduta per venti minuti.
(La seduta, sospesa alle ore 19,20, è ripresa alle ore 19,40).
Ripresa della discussione del disegno di legge n. 1184-B PRESIDENTE. Riprendiamo i nostri lavori. Procediamo nuovamente alla votazione finale.
Votazione nominale con scrutinio simultaneo
PRESIDENTE. Ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, indìco la votazione nominale con scrutinio simultaneo, mediante procedimento elettronico, del disegno di legge n. 1184-B, nel suo complesso. Dichiaro aperta la votazione. (Segue la votazione). (v. Allegato B).
Il Senato approva. (Applausi dai Gruppi FI, AN, UDC e LP).
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