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Contratto di Lavoro
personale Comparto Sicurezza - biennio 2004.2005
Gli aumenti salariali proposti dal Governo e le nostre richieste.
Come sapete, si è formalmente aperta la trattativa per il rinnovo contrattuale
del personale del Comparto Sicurezza.
Come ormai accade da qualche anno, in queste particolari fasi della trattativa si comincia ad assistere ai soliti tentativi di stravolgere la verità, soprattutto sull’effetto che gli stanziamenti, predefiniti nella legge finanziaria, avranno sui salari degli operatori.
Che sia il Governo a tentare l’operazione di mistificazione sulle cifre reali può essere anche comprensibile. Oltretutto, ormai, l’uso costante e strumentale delle questioni che attengono alla sicurezza, fatto anche nel recente passato dal Governo, sta abituando i lavoratori e più in generale i cittadini ad una giusta diffidenza e presa di distanza da queste operazioni giocate tutte sulla propaganda politica.
Ma che siano proprio alcuni sindacati, soprattutto quelli autonomi, apolitici, apartitici a mistificare i possibili risultati di una trattativa contrattuale, oltretutto ancora da chiudere, è il segnale di quanto, ormai, sia degenerato il rapporto che lega questo sindacalismo neo corporativo e neo consociativo con la controparte contrattuale.
Per chiarezza e amor di verità di seguito vi illustriamo i dati certi, ufficiali e incontrovertibili che attengono a questa trattativa.
1) la piattaforma rivendicativa della Fp Cgil ( insieme a Cisl e Uil) contiene una richiesta secca di incremento salariale pari all’8% delle attuali retribuzioni. Questa richiesta è così articolata: a) 2,2 % quale recupero del potere d’acquisto dei salari per gli anni ‘02-03
b) 1,0 % quale incremento per i fondi di amministrazione
c) 2,4 % quale incremento per inflazione attesa per l’anno 2004
d) 2,4 % quale incremento per inflazione attesa per l’anno 2005
2) l’incremento proposto è pari al 4,69 %articolato, così come spiegato dallo stesso Governo, come segue:
a) 1,7 % quale incremento per l’inflazione prevista per l’anno 2004
b) 1,5 % quale incremento per l’inflazione prevista per l’anno 2005
c) 0,4 % quale incremento per i fondi di amministrazione
ai quali si aggiungono l’1,9 % quale incentivazione all’operatività (l’unica voce che trova d’accordo la Fp Cgil)
3) gli stanziamenti contenuti nella legge finanziaria 2004 prevedono fondi per il Contratto del Comparto Sicurezza nella misura di:
a) 360 milioni di euro per l’anno 2004
b) 690 milioni di euro per l’anno 2005 (che non si aggiungono ai 360 milioni del 2004, ma che li assorbono)
c) 200 milioni di euro per il 2004 per il trattamento accessorio
4) le unità di personale al quale viene rivolto lo stanziamento è di 448.157 di cui 324.580 dei
Corpi di Polizia e 123.577 delle Forze Armate.
Con questi dati ufficiali tutti i lavoratori potrebbero già
calcolare quale sarà l’incremento medio pro-capite a regime, comprensive degli
stanziamenti destinati ai fondi di amministrazione e quelli relativi
all’operatività:
circa 50 Euro mensili a regime.
Appare doveroso sottolineare alcuni dati significativi:
v l’incremento proposto dal Governo è poco più della metà di quanto Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto per i rinnovi di tutti i contratti pubblici scaduti.
v Gli stanziamenti contrattuali per questo rinnovo sono inferiori di circa il 40% di quelli utilizzati per il contratto appena scaduto ( circa 1.200 milioni di euro per gli anni 2002-2003 a fronte degli appena 890 destinati a questo biennio economico)
v
Come dichiarato
dallo stesso Governo in sede di confronto, gli stanziamenti definiti
nella legge finanziaria ed utilizzabili per questo contratto non prevedono
assolutamente la possibilità di un recupero del differenziale inflattivo del
biennio precedente; il Governo afferma, con ciò, che il potere d’acquisto
perso dai salari dei poliziotti non va recuperato ( se
le zucchine sono aumentate non interessa a chi ci governa)
v
Il Governo indica
unilateralmente un’inflazione programmata, sulla base della quale adeguare le
retribuzioni, nella misura dell’1,7% per quest’anno e 1,5% per l’anno prossimo.
Un’indicazione che non è neanche un obiettivo, ma un semplice insulto alla
verità; tutti sappiamo che l’inflazione Istat in questi mesi è ferma al 2,4
% e tutti, nel contempo, avvertiamo un’inflazione sui beni primari che va ben
oltre quella ufficiale. Ma al Governo tutto questo non interessa.
v
Il Governo sa
perfettamente che in questa tornata contrattuale l’obiettivo irrinunciabile
della Polizia Penitenziaria e del Corpo Forestale dello Stato è quello di
ripristinare una corretta ed equilibrata destinazione dei fondi di
amministrazione; la recente trattativa sulle code contrattuali del Comparto
Sicurezza, chiusa a metà dello scorso anno, non ha visto la sottoscrizione
dell’accordo di tutte le organizzazione sindacali della Polizia penitenziaria e
del Corpo Forestale dello Stato. Ricordiamo tutti come quella scelta fu motivata
dalla sperequazione determinatasi nel 2002 sui fondi di amministrazione: un
Poliziotto Penitenziario o un Agente del Corpo Forestale dello Stato, oggi,
prendono circa 50 euro mensili in meno del loro collega della Polizia di Stato.
Bene, con questi fondi insufficienti sarà difficilissimo, se non impossibile, il
riequilibrio delle somme accessorie fra i diversi Corpi di Polizia ed il rischio
che anche per i prossimi due anni Polizia penitenziaria
e Corpo Forestale dello Stato siano discriminate rispetto alle altre Forze di
Polizia è dietro l’angolo.
v
Il sistema dei
parametri, se non adeguatamente supportato da sufficienti stanziamenti
contrattuali, ha come effetto una diminuzione degli incrementi per le qualifiche
più basse. Lampante, a riguardo, è la stessa tabella
presentata dal Governo sull’incidenza degli incrementi sui parametri: a fronte
di aumenti salariali che per la qualifica apicale ( quella dei commissari) si
attesta intorno ai 66 euro lordi mensili, il corrispettivo incremento per un
agente è pari a circa 45 euro lordi mensili, quasi la metà!
Queste le vere cifre, facilmente riscontrabili anche sul sito del Parlamento –
legge finanziaria 2004.
Proseguiamo la trattativa con il Governo con l’obiettivo di costringerlo ad aumentare i fondi a disposizione di questa tornata contrattuale e, ovviamente, vi terremo informati sugli sviluppi.
Sottolineiamo, però, come almeno due sono le condizioni senza le quali la Fp Cgil non sottoscriverà alcuna ipotesi di accordo:
1) l’incremento salariale futuro dovrà tenere conto delle richieste di aumento avanzate dalle confederazioni Cgil,Cisl,Uil per tutto il pubblico impiego: l’8%
2) i fondi di
amministrazione di ogni singola forza di Polizia vanno riequilibrati; si devono
restituire quei 50 euro mensili sottratti dalle tasche dei lavoratori della
Polizia penitenziaria e del Corpo Forestale dello Stato.
p. la Fp Cgil Nazionale
Comparto Sicurezza
Fabrizio Rossetti