(070114) SIGLATO IL MEMORANDUM DI INTESA SUL LAVORO PUBBLICO  - COMUNICATO DI CARLO PODDA SEGRETARIO GENERALE FP CGIL


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Nella serata di ieri è stata sottoscritta l’intesa tra le OO.SS., le Confederazioni ed il Governo sulla riorganizzazione del lavoro  pubblico. 

         Si tratta, è bene ricordarlo, di un documento di intenti e di impegno tra le parti su come a questi intenti si darà seguito con comportamenti coerenti sul piano  normativo, contrattuale ed organizzativo. 

Ritengo che l’accordo vada giudicato positivamente perché costituisce una prima risposta alla vertenza unitariamente aperta nel mese di luglio per la sottoscrizione  di un Patto sul Lavoro Pubblico

         Il Memorandum affronta per la prima volta il complesso del lavoro pubblico riconoscendo in  primo luogo la natura articolata e le tante specificità delle funzioni pubbliche, delle amministrazioni e dei servizi che lo costituiscono. 

Si riconosce  che il lavoro pubblico  è un fattore centrale  per l’economia del Paese, che esso è fondamentale per la piena ed universale disponibilità dei diritti di cittadinanza e che è indispensabile per garantire imparzialità e legalità. 

Si afferma, sin  dal titolo, che la leva da  utilizzare non è quella di una ennesima riforma legislativa, ma che occorre procedere ad una profonda  riorganizzazione del lavoro e nel protocollo si indicano, inoltre, i molti fattori sui quali occorre intervenire attraverso un’azione coordinata. 

Tra questi è necessario sottolineare, in particolare dal nostro punto  di vista, alcuni aspetti: 

  • Netta distinzione tra la responsabilità della politica e quella dei dirigenti;
     
  • Affidamento alla dirigenza della responsabilità di predisporre piani attuativi da contrattare con le OO.SS.;
     
  • Interruzione dei processi di esternalizzazione per le attività core nelle pubbliche amministrazioni e la verifica  dell’efficacia e dell’efficienza  di quelle relative alle attività  no core:
     
  • Scomparsa del lavoro precario nell’arco della legislatura;
     
  • Riconoscimento del ruolo e della responsabilità primaria  della dirigenza nell’organizzazione  dei servizi e del lavoro;
     
  • Affidamento alla contrattazione degli strumenti  e delle modalità  con le quali il dirigente darà luogo alla riorganizzazione;
     
  • Sottrazione della valutazione  sia dei dirigenti, che delle altre  lavoratrici e lavoratori, a meccanismi arbitrari e valorizzazione dei nuclei  di valutazione e del giudizio  dei cittadini  per rilevare  i quali dovranno essere predisposti appositi strumenti;
     
  • Mobilità ed esodi agevolati,  che si  attueranno  nei limiti  e con le modalità previste  dalla normativa vigente,  e che saranno  finanziariamente sostenuti ed agevolati, ma la  cui necessità soprattutto sarà accertata attraverso la contrattazione  dei piani attuativi  di cui sopra.

Il protocollo sarà sottoscritto nell’arco delle due  prossime settimane anche dalla rappresentanza istituzionale delle Regioni, della Sanità, delle Autonomie Locali, fermo restando la predisposizione di un apposito protocollo integrativo per questa parte del lavoro pubblico. 

Resta, infine, da sottolineare il valore politico di questa intesa che, oltre a rendere possibile ora la predisposizione delle direttive e delle piattaforme rivendicative, e quindi l’avvio effettivo della stagione contrattuale, rappresenta concretamente la nostra idea di come si può riorganizzare il lavoro, e la nostra risposta a quanti hanno in questi mesi esposto al disprezzo quasi morale i lavoratori pubblici, indicandoli come fannulloni e hanno inteso indicare come soluzione dei problemi, che attraversano il nostro lavoro, la costituzione di carrozzoni e l’adozione di metodi autoritari come strumento per incentivare la produttività. 

Abbiamo ora la possibilità di uscire in avanti dall’angolo nel quale si voleva cacciare il lavoro pubblico e di restituire la dignità che merita il sacrificio quotidiano di tante persone, cominciando a dare corpo alla nostra idea del lavoro pubblico produttore di beni comuni.

 
Roma, 19 gennaio 2007