(060901) PUBBLICO IMPIEGO:  COMUNICATO STAMPA DI CARLO PODDA SEGRETARIO GENERALE FP-CGIL NAZIONALE
 

Siamo alle solite!

Con il suo periodico comunicato l’ISTAT ci informa che le “retribuzioni contrattuali” di tutti i lavoratori dipendenti nel mese di luglio 2006 sono aumentate del 3%!

Mentre i lavoratori si accingevano alle ferie estive improvvisamente le loro retribuzioni aumentavano, peccato che gli stessi non se ne accorgevano!

A questo ci ha pensato e continuerà a pensarci l’ISTAT quando nei prossimi mesi ci informerà che le nostre retribuzioni avranno aumenti medi che andranno da un 2,8% ad un 3,1%.

Ai lavoratori pubblici poi l’ISTAT riserva un trattamento particolare comunicando che le loro retribuzioni nella media sono aumentate del 4,9%, con punte del 6,0%!

Circa un anno fa abbiamo avuto modo di stigmatizzare il comportamento dei vertici dell’ISTAT che con i loro secchi comunicati tendono a giocare un ruolo politico nelle vicende contrattuali ed in particolare in quelle dei rinnovi contrattuali dei dipendenti pubblici.

Come denunciato in passato, l’ISTAT non si smentisce unendosi al coro del carro in auge contro il lavoro pubblico!

Con i suoi comunicati l’ISTAT genera confusione, tensione e sconcerto fra i lavoratori dipendenti ai quali viene annunciato un costante e rilevante aumento della loro retribuzione, quando se del caso i loro rinnovi contrattuali languono da mesi oppure sono stati rinnovati con ritardi di ventotto mesi!

La poca chiarezza dell’ISTAT sta diventando indecorosa; non spiegare l’origine e la formazione dei dati che diffonde consente ed agevola le strumentalizzazioni da parte di coloro che nel corso di questa stagione estiva si sono scagliati in modo indegno contro il lavoro pubblico.

Perché l’ISTAT non precisa che le retribuzioni contrattuali prese a riferimento sono i tabellari e la tredicesima mensilità i quali corrispondono mediamente al 83% della retribuzione complessiva e quindi il rapporto vero di incrementi retributivi, considerato che non ci sono altre risorse aggiuntive dai contratti, raggiunge un massimo del 5,01%: in line con gli accordi con il Governo!

Farebbe comunque bene l’ISTAT a ricordare che nella Pubblica Amministrazione i rinnovi contrattuali del biennio 2004/2005 sono stati applicati, con ritardi di oltre 26 mesi, nel corso dell’anno 2006 e pertanto la variazione tendenziale si riferisce a periodi con contratti rinnovati (luglio 2006) contro periodi con contratti non rinnovati (luglio 2005). 

Roma, 31 Agosto 2006