(060802) SANITA’ PRIVATA: 150.000 LAVORATORI SENZA CONTRATTO DA 32 MESI - COMUNICATO UNITARIO

Pubblichiamo di seguito il testo del comunicato unitario a firma Rossana Dettori FP CGIL, Daniela Volpato CISL FP, Carlo Fiordaliso UIL FPL

FALLITO IL TENTATIVO DI CONCILIAZIONE DEL MINISTERO DEL LAVORO
I DATORI DI LAVORO NON VOGLIONO FIRMARE IL CONTRATTO, MA SOLO ACQUISIRE IL CONFRONTO CON LE ISTITUZIONI PER RAGGIUNGERE I LORO OBIETTIVI

Come preannunciato nella serata di ieri si è svolto il previsto incontro al Ministero del Lavoro per il tentativo di definizione del rinnovo contrattuale 2004-2005 dei 150.000 lavoratori della sanità privata.

L’incontro è stato l’ulteriore dimostrazione dell’uso strumentale che i datori di lavoro stanno facendo del rinnovo contrattuale e dei lavoratori per raggiungere i noti obiettivi di incremento delle tariffe, con la relativa richiesta di subordinare il rinnovo contrattuale alla definizione di specifici impegni da parte di Ministeri e Regioni.

Le associazioni datoriali in modo squalificante hanno tentato anche di difendere la loro proposta di “accordo quadro” con la quale il contratto si applicherebbe solo nelle sedi regionali dove hanno avuto l’adeguamento delle tariffe e solo a fronte della copertura piena del costo contrattuale, come per la sanità pubblica.

Il Sottosegretario al Lavoro ha dovuto interrompere il tentativo di conciliazione, preso atto che la volontà dei datori di lavoro era solo quella di acquisire la disponibilità del Ministero del Lavoro ad aprire un confronto istituzionale sulle partite di loro interesse, senza però definire il rinnovo contrattuale.

Le associazioni datoriali vanno messe all’angolo: o firmano il rinnovo contrattuale o non si aprirà nessuna porta. Anzi le Regioni, come abbiamo già richiesto alla Conferenza, faranno bene a riprendere in carico questi servizi, peraltro già finanziati dal fondo sanitario nazionale, ed i lavoratori che in essi operano.

Per questo non dobbiamo demordere e proseguire nell’azione politica e vertenziale a livello nazionale e locale, fino a quando questa azione strumentale di utilizzo dei lavoratori e delle loro famiglie non cesserà.

Rimane quindi confermato lo stato di agitazione del personale e si prosegue con le azioni già avviate, sapendo che alla ripresa di settembre andranno definite nuove forme di lotta.


Roma, 1 agosto 2006