(060204) Sfasciare la giustizia giorno per giorno: l’ingegnere e l’informatica - Comunicato stampa di Alfredo Garzi Responsabile Nazionale FP CGIL Funzioni Centrali
Per ridurre i costi l’amministrazione della giustizia ha deciso di tagliare ottomila postazioni di interoperabilità: meno collegamenti per via elettronica fra gli uffici, con le banche dati, con le forze dell’ordine, con gli avvocati. Tali tagli vengono effettuati senza tener conto delle necessità del servizio, tant’è che ci sono magistrati che cedono le loro postazioni agli impiegati affinché il servizio continui. Davvero geniale. Nel terzo millennio, con la definitiva acquisizione della dotazione informatica come fattore di produttività e miglioramento del lavoro, al ministero della giustizia si decide di fare a meno delle diavolerie elettroniche. Invece di assumere esperti informatici e di migliorare la formazione di tutti i dipendenti, si sceglie la strada opposta: i messaggeri a cavallo, oppure i piccioni viaggiatori che forse sono più in linea con le dichiarazioni del Ministro, come si sa i molti piccioni possono essere governati da una sola unità di personale e non hanno bisogno di molto cibo. Al peggio comunque non c’è fine: si riduce anche il servizio di assistenza tecnica unificata presso i palazzi di giustizia in tutto il territorio nazionale . Vengono colpiti per l’area penale: l’ufficio del casellario giudiziale, il registro degli indagati, il registro delle pene detentive e delle misure di sicurezza, il programma del recupero crediti; per l’area amministrativa invece: programma del personale, protocollo informatico, registro dei beni di facile consumo e dell’inventario, dichiarazione dei redditi; per l’area civile: programmi per il contenzioso civile, per le esecuzioni immobiliari fallimentari e volontaria giurisdizione, e poi il programma per la gestione dei registri del magistrato di sorveglianza e quello per i registri del giudice di pace, lo stesso programma polisweb per l’accesso da parte degli avvocati alle informazioni dei registri generali del contenzioso civile. Tutti questi programmi, le procedure ad essi legati rischiano di subire un tracollo decisivo. Infatti l’assistenza tecnica unificata interviene su tutte le questioni tecniche che nascono dal funzionamento degli applicativi e dei registri nonché, viene da se, dal funzionamento di stampanti e PC in gran parte obsoleti. Ridurre l’assistenza informatica significa decidere di chiudere senza avere il coraggio di dichiararlo. Come se un ufficio giudiziario fosse un’automobile alla quale venisse negata la manutenzione ed il carburante. Se invece di un ministro ingegnere avessimo un ministro pilota tutto ciò non sarebbe permesso. Come si fa a essere garanti davanti ai cittadini del servizio che deve essere reso e contemporaneamente accettare tagli economici su tutto, resta un mistero. Tutti gli uffici giudiziari italiani sono interessati: il taglio riguarda l’85% dell’assistenza fornita da circa 1000 lavoratori che dal 1 marzo 2006 corrono in gran parte il rischio di trovarsi a spasso perché le ditte che li impiegano in assenza di garanzie economiche interromperanno il servizio anche per il residuo 15%. L’intera assistenza tecnica di tutti gli uffici giudiziari ricadrebbe su 315 esperti informatici del ministero della giustizia, un bel modo, appunto, per schiantare qualunque amministrazione. Da una parte i messaggeri a cavallo o i piccioni viaggiatori, dall’altro gli amanuensi e i pallottolieri, questa l’idea dell’efficienza secondo il ministro della giustizia. Roma, 7 febbraio 2006
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