(051213) 194,
Cgil: in difesa di una buona legge, promuoviamo iniziative in tutta Italia
Pubblichiamo il testo di un ordine
del giorno approvato all’unanimità dal Comitato Direttivo della Cgil, riunitosi
oggi a Roma
La legge 194 “Norme sulla tutela sociale della maternità
e sulla interruzione volontaria della gravidanza” è una buona legge, frutto di
una mediazione politica, sociale e culturale alta.
Le donne hanno usato questa legge con grande saggezza tanto che le interruzioni
volontarie della gravidanza sono diminuite di più del 40%.
Fondamentale è stato l’apporto dei consultori familiari, anche se con il tempo
sono stati depotenziati con il relativo trasferimento delle funzioni a totale
carico delle strutture ospedaliere, creando spesso situazioni di disagio e
difficoltà.
Per questo non accettiamo l’attacco che si sta portando ai consultori e alla
legge 194, che in realtà significa l’attacco alla libertà e alla
autodeterminazione delle donne.
In un clima politico, sociale sempre più preoccupante per la dignità e la
libertà delle donne rifiutiamo qualsiasi ingerenza esterna, pressione ed
intrusione del governo nelle scelte che riguardano la sessualità, la
procreazione libera e consapevole e la tutela della salute delle donne.
Per questo chiediamo:
• Che la legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza, frutto della
grande stagione di mobilitazione delle donne negli anni ’70 e che simbolicamente
rappresenta il riconoscimento del diritto alla autodeterminazione, sia attuata
pienamente su tutto il territorio nazionale, con un adeguato potenziamento del
personale dedicato a questo servizio;
• Un forte impegno finanziario del Governo affinché tutta la rete dei consultori
in Italia sia sviluppata, rispettando in ogni singola regione la percentuale
imposta per legge della loro presenza sul territorio (dove sono andati a finire
i 200 miliardi di lire messi a disposizione dalle Regioni con la legge 34/96, un
consultorio ogni 20 mila abitanti?); l’ampliamento dell’organico socio-sanitario
che in questi anni ha visto un forte impoverimento delle risorse del personale
sempre più massiccio, con un pesante aggravio del lavoro per operatrici ed
operatori dei consultori; l’adeguamento di tutte le strutture (con un
incremento, in particolare, dei consultori per le /gli adolescenti) che
restituisca alla comunità un servizio originariamente all’avanguardia in tutta
Europa rispetto alle politiche per la promozione della salute, riguardo
l’offerta attiva sul territorio, le modalità d’accoglienza, d’ascolto e
partecipazione democratica delle donne alla vita degli stessi;
• La presenza di almeno una mediatrice culturale per ogni consultorio;
• L’immediato utilizzo della RU 486 (pillola abortiva) su tutto il territorio
nazionale, nel pieno rispetto della legge 194 che nel testo prevede “l’uso delle
tecniche più moderne, più rispettose dell’integrità fisica e psichica della
donna e meno rischiose per l’interruzione della gravidanza”;
• L’acquisto della Pillola del giorno dopo (Norlevo) senza ricetta medica.
A sostegno di queste richieste, come emerso anche
dall’assemblea nazionale pubblica organizzata dalla CGIL nazionale il 5
dicembre, il Comitato Direttivo sollecita le strutture a relazionarsi a livello
nazionale e territoriale con la rete delle associazioni delle donne, della
società civile, dei partiti e di altri soggetti della rappresentanza politica
per la promozione di iniziative sul territorio e di lavorare da subito per
manifestazioni nazionali tra le quali la prima è quella del 14 gennaio 2006,
indetta dalla rete delle donne di Milano.
19 dicembre 2005
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