Vi informiamo che nella riunione con il
Comitato di Settore prevista per la giornata di ieri 14 dicembre u.s. si è
verificata l’ulteriore indisponibilità da parte anche delle regioni di
definire il rinnovo contrattuale 2004-2005 del personale del comparto
sanità ormai giunto alla sua scadenza.
Il Comitato di settore, dopo 40 giorni,
ci ha riproposto la stessa soluzione già resa disponibile dall’ARAN nel
corso dell’incontro del giorno 8 novembre 2005, pari a una 100 euro di
incremento medio pro capite, sulla quale avevamo già illustrato ampiamente
le ragioni del nostro rifiuto direttamente all’ARAN e, con una nota
unitaria successiva, anche alla Presidenza delle Regioni, del Comitato di
settore e a tutti i Ministri competenti: Salute, Funzione Pubblica e
Tesoro.
Nella riunione di ieri l’atteggiamento
del Comitato di settore in rappresentanza delle regioni è stato a dir poco
“irresponsabile” rispetto sia le valutazioni tecniche che politiche.
Il motivo del confronto è stato ancora
una volta la problematica del monte salari di riferimento per la
definizione degli incrementi, che le regioni affermano di aver
correttamente quantificato, malgrado siano assolutamente consapevoli che
ci trasciniamo una sottostima della base di calcolo già dallo scorso
rinnovo contrattuale quando erano stati presi a riferimento i dati
salariali del conto annuale della Ragioneria dello Stato al 31 dicembre
2000, senza l’inserimento degli addensamenti professionali acquisiti con
la vertenza sanità del 2001 e senza prevedere le reali ricadute della
contrattazione decentrata.
Inoltre in occasione di questo ultimo
incontro ci hanno fornito una tabella di dati dove la quantificazione del
salario accessorio risulta in una cifra addirittura inferiore al biennio
precedente, anziché maggiorata in conseguenza del rinnovo contrattuale del
primo biennio 2002-2003.
Pure a fronte di tale evidenza le
regioni accusano il Sindacato di vantare richieste non fondate sul piano
tecnico, e rispetto alla richiesta di cercare la soluzione su un piano
“politico”, non hanno voluto definire un percorso per la chiusura del
contratto rinviando ancora ad ulteriori verifiche da effettuare nei
prossimi giorni.
A fronte di questa situazione ed al
permanere di un irresponsabile atteggiamento dilatorio, il sindacato
confederale deve reagire con determinazione e avviare insieme a tutti i
lavoratori un percorso che renda visibile il lavoro finora svolto con
coerenza e con obiettivi ragionevoli, facendo emergere in modo chiaro i
livelli di responsabilità delle varie istituzioni.
Per questo vi proponiamo come primo
momento di mobilitazione manifestazioni regionali con presidi presso le
sedi istituzionali di tutte le regioni, in contemporanea per il giorno
GIOVEDI’ 22 dicembre 2005, con la richiesta di essere ricevuti dal
Presidente e dalla Giunta regionale
Anche se i tempi sono ristretti
bisognerà mettere in atto tutte le iniziative per dare visibilità e
sostegno all’appuntamento del 22, dandone risalto sia nelle sedi di lavoro
che attraverso i mass media locali.
Nel frattempo a livello nazionale
abbiamo previsto il seguente percorso:
• Invio in data odierna del
telegramma alla Presidenza della Conferenza delle regioni
riunita a Roma per la riunione della Conferenza dei Presidenti, della
Conferenza Stato Regioni e della Conferenza Unificata
• Invio del
telegramma al Ministro della Salute, della
Funzione Pubblica e del Tesoro con la richiesta di incontro urgente entro
il 22 dicembre p.v
•
Comunicato stampa
per informare tutti i mass media nazionali delle decisioni assunte e delle
iniziative di mobilitazione nazionali e locali organizzate per i prossimi
giorni
Certi del vostro impegno per
l’organizzazione delle iniziative indicate e l’informazione ai lavoratori
interessati, cogliamo l’occasione per inviarvi fraterni saluti.