Il governo persevera nel proporre leggi profondamente sbagliate ed ingiuste che modificano il volto del Paese ed i fondamenti del nostro ordinamento democratico. Rientra in questo contesto anche il progetto di devoluzione in discussione proprio oggi alla Camera. Ci tengo a precisare che, un conto è parlare di federalismo, e cioè spostare i poteri dal centro alla periferia in direzione dei livelli istituzionali più vicini a i cittadini; altra cosa è la devolution, vale a dire, innescare artatamente una competizione territoriale su diritti universali come sanità, scuola e sicurezza. Questa devolution, infatti, penalizza il sistema delle autonomie locali, mina in profondità la coesione sociale e crea zone d’ombra nel Paese in cui verrà abolito nei fatti il welfare, perché i tagli agli enti locali previsti da una finanziaria iniqua, unitamente alle competenze spostate dal livello centrale alle Regioni senza far fronte agli oneri ed alle spese, condurrà alla macelleria sociale. 

Roma, 20 ottobre 2005