(050105) "TAGLIO DELLE TASSE": NESSUN VANTAGGIO PER I LAVORATORI DIPENDENTI
COMUNICATO STAMPA  DI CARLO PODDA SEGRETARIO GENERALE NAZIONALE F.P. CGIL

Sono arrivate le buste paga di gennaio e oggi i quotidiani incominciano a pubblicare tabelle e conti che dimostrano come il tanto reclamizzato taglio delle tasse produca effetti positivi tangibili solo per i redditi medio-alti.

La gran parte delle lavoratrici e dei lavoratori non trae alcun vantaggio dall’applicazione di questa “riforma”, ad esempio nel comparto ministeri l’87% del personale, pari a 170.000 persone, non riceverà nessun beneficio.

Come se non bastasse i lavoratori dipendenti subiranno il danno di avere minori servizi pubblici a disposizione o di vederne aumentare i costi, visto e considerato che per abbassare le tasse a quelli che già guadagnano di più, si sono tagliate le risorse destinate a coprire il sistema di welfare pubblico e la pubblica amministrazione.

Autorevoli esponenti del governo Berlusconi ci avevano raccontato che il taglio delle tasse equivaleva ad un buon accordo contrattuale, avevamo ragione noi a non crederci, i numeri sono lì a dimostrarlo.

I contratti del P.I. sono scaduti da 13 mesi, se, come si evince dalle ultime dichiarazioni del Ministro della Funzione Pubblica On. Baccini, il Governo pare essere consapevole del fatto che il conflitto è destinato ad aggravarsi, non si capisce proprio perché non faccia assolutamente nulla di utile per evitarlo.
 

Roma, 26 gennaio 2005