Cagliari 21.10.2004
Alla Dottoressa NERINA
DIRINDIN
Assessore Regionale Igiene e Sanità
All’On. ANTONIO MARTINO
Ministro della Difesa
Al Col. SANTONE
Direttore Istituto Chimico Farmaceutico Militare di Firenze
Al Dottor EFISIO ASTE
Direttore Generale ASL/8 – Cagliari
A GIOVANNI PINNA
Segretario Generale FP CGIL SARDA
A GIAMPAOLO DIANA
Segretario Generale CGIL SARDA
A CARLO PODDA
Segretario Generale FP CGIL
Attualmente sono poche le malattie che la scienza e la medicina non siano
in grado di prevenire o curare, ma esistono comunque alcune patologie che,
essendo a bassa incidenza nella popolazione o diffuse in paesi poveri o in
via di sviluppo, non rientrano nei progetti della ricerca farmaceutica,
per limiti legati a meccanismi del mercato economico mondiale.
In Italia, stime recenti parlano di circa 30.000 malati affetti da
malattie rare. Sono però cifre approssimative, in quanto manca qualsiasi
seria raccolta di dati epidemiologici. Le nostre autorità sanitarie stanno
iniziando solo ora ad affrontare il problema: un arduo lavoro deve essere
ancora fatto a livello nazionale per censire tutte le malattie rare e le
loro specifiche necessità in un'ottica europea, che possa consentire la
realizzazione di una politica sanitaria comunitaria per rispondere
concretamente ai bisogni delle persone affette da tali patologie.
L’unione europea ha ormai approvato il provvedimento ( Regolamento (CE) n.
141/2000 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16.12.1999 ) che
regola la materia dei farmaci orfani, introducendo tre criteri: uno
epidemiologico ( il farmaco è destinato ad una malattia che colpisce meno
di cinque persone su 10 mila), uno medico ( i prodotti esistenti sul
mercato non soddisfano la necessità di diagnosi, prevenzione e cura ), ed
uno economico ( il mercato è scarsamente remunerativo).Viene fatto salvo
il presupposto che i pazienti colpiti da malattie rare debbono avere
diritto ad un trattamento qualitativamente uguale a quello riservato agli
altri pazienti e quindi la necessità di promuovere la ricerca e lo
sviluppo oltre che incentivi per la commercializzazione.
Attualmente in Italia ci troviamo di fronte ad una carenza di applicazione
di tale norma comunitaria, in quanto tale direttiva non risulta sia stata
ancora recepita con dispositivo di legge. Ci troviamo dunque di fronte ad
una situazione transitoria in cui debbono essere trovate risposte
immediate utilizzando i percorsi semplificati di cui già si dispone.
In Sardegna (bacino di popolazione con patologie particolari quali la
Thalassemia) esistono già strutture sanitarie di eccellenza che si
occupano di ricerca e studio di malattie rare.
Facciamo riferimento al Centro che opera presso l’Ospedale Microcitemico
della ASL/8 di Cagliari, che viene approvvigionato, per quanto riguarda i
farmaci , attraverso i canali consueti offerti dal mercato, mentre risulta
attivo, ma scarsamente utilizzato in termini produttivi, lo stabilimento
Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, in grado di produrre una serie
di farmaci, cosiddetti orfani, in quantità di gran lunga superiore a
quelli attualmente prodotti soddisfacendo così le esigenze dei malati,
costretti, spesso, a estenuanti ricerche.
La FP CGIL di Cagliari ritiene indispensabile che le Amministrazioni in
indirizzo si facciano promotrici per la stipula di un protocollo di intesa
che preveda una stretta collaborazione tra il Centro per la Ricerca delle
Malattie Rare dell’Ospedale Microcitemico di Cagliari, l’Assessorato
Regionale alla Sanità, il Ministero della Difesa e lo Stabilimento Chimico
Farmaceutico di Firenze.
Quanto sopra al fine di consentire:
• un risparmio economico sulla spesa sanitaria per tale tipologia di
farmaci;
• la stabilità operativa dello stabilimento Chimico Farmaceutico, con
salvaguardia dei posti di lavoro;
• una risposta immediata ai pazienti, attraverso il costante e tempestivo
coordinamento tra domanda e offerta del prodotto farmaceutico;
• monitoraggio delle malattie rare;
• ricerca e produzione di nuovi farmaci.
D’altra parte, si tratta di riproporre, attraverso un differente livello
amministrativo, una iniziativa già avviata dall’ex Ministro della Sanità
Rosy Bindi, che nell’ufficializzare la costituzione di un registro
nazionale delle malattie rare, nel 1999, aveva ipotizzato la piena
utilizzazione dello stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze
come produttore “ no profit “ di specialità medicinali orfane.
Questa Organizzazione, ha colto l’occasione presentatasi durante la
propria attività sindacale e ha assunto contatti con l’Istituto di Firenze
che ha dimostrato grande disponibilità per discutere e affrontare il
problema in termini positivi. Se tale proposta venisse accolta, anche
dalle altre amministrazioni in indirizzo, al fine di concretizzare
l’iniziativa di cui trattasi, la FP CGIL è disponibile per qualsiasi
ulteriore impegno venisse richiesto.
Cordiali saluti.
IL SEGRETARIO GENERALE
UGO GALLO
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