Solo pochi giorni fa, con l’approvazione della riforma del rapporto di lavoro dei Vigili del Fuoco, il Governo e la maggioranza di destra che lo sostiene avevano enfatizzato un provvedimento finalizzato a valorizzare gli operatori ed a potenziare la struttura organizzativa.

In realtà, la Legge in parola riduce, per fini biecamente politici, diritti, tutele ed autonomia, in cambio di un misero stanziamento, 14 milioni di euro (circa 20 euro pro capite), sui futuri contratti: non un soldo per il potenziamento degli organici (secondo fonti ufficiali del Ministero dell’Interno alle 30.000 unità attuali se ne dovrebbero sommare altre 20.000), non un soldo sul rinnovo del parco automezzi (secondo le medesime fonti, il 60% degli stessi è vecchio, inadeguato e pericoloso).

Ebbene, è proprio vero che al peggio non c’è mai fine!

Scopriamo dagli organi di informazione che la Ragioneria Generale dello Stato ha predisposto, tra vari tagli previsti in finanziaria, la riduzione del 10% delle risorse destinate al rinnovo degli automezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco (6 milioni di euro da togliere dai 60 già consolidati).

L’ennesimo “gioco delle tre carte” consumato sulla pelle dei Pompieri, a scapito della loro sicurezza e di quella di tutti i cittadini.

La FP-CGIL Vigili del Fuoco continuerà ad osteggiare con forza e convinzione questa deriva e si batterà con ogni mezzo per sollecitare il Governo affinché risponda, non con la solita demagogia, ma con atti concreti, alla necessità di garantire condizioni di lavoro migliori agli operatori ed un servizio più efficiente ed efficace ai cittadini.

Roma 14 ottobre 2004