(040913) IRCCS TRASFORMATI IN
FONDAZIONI:
Comunicato Stampa di
Rossana Dettori SegretAria Nazionale FP CGIL e di Sandro Alloisio Coordinatore
Nazionale IRCCS
Come al solito, il mese di agosto è il mese preferito dalle amministrazioni
pubbliche per i blitz e, per non sottrarsi a questo sport, le Regioni del
centro destra Liguria e Lazio (la Lombardia è sempre un pò più avanti) hanno
pensato bene di fare retromarcia su quanto affermato in precedenza circa la non
volontà di procedere alla trasformazione in fondazioni degli IRCCS presenti sul
loro territorio, (il Consiglio Regionale della Liguria aveva addirittura votato
all’unanimità un O.d.G in cui si diceva no alla trasformazione in fondazione
degli IRCCS), e con due provvedimenti agostani hanno iniziato l’iter per la
trasformazione in Fondazione del S. Gallicano e Regina Elena (Lazio); Ist.Tumori
di Genova e Ist. G. Gaslini (Liguria) adeguandosi in questo modo alle volontà
del Ministro Sirchia e della capofila Lombardia che già da tempo si è mossa in
questa direzione (Policlinico/Ospedale Maggiore).
Gli assessori alla sanità e al bilancio delle regioni pensano forse di aver
trovato la soluzione ai loro problemi di finanziamento degli IRCCS sperando che
il “socio fondatore” privato metta capitali a fondo perduto. In altre parole si
continua a confondere fondatore con benefattore.
L’appello caritatevole al privato ricco per finanziare la ricerca e
l’assistenza, nella incapacità o nella non volontà di tutela pubblica del
fondamentale diritto alla salute, traspare, non da oggi, dalle dichiarazioni di
molti esponenti del governo. Siamo inoltre fortemente preoccupati perché
crediamo che una delle motivazioni che spingono maggiormente i tentativi di
sperimentazioni gestionali con soggetti privati sia la gestione del personale.
Uscendo dalla contrattazione nazionale infatti si permettono forme di
flessibilità contrattuale con riduzione del costo del lavoro e parallelamente
forme di incentivazione differenziate in relazione a caratteristiche
individuali. Il personale con rapporto di lavoro di dipendenza nel settore del
privato accreditato è circa il 40% in meno rispetto alle strutture ospedaliere
pubbliche. Nella trasformazione degli IRCCS in fondazioni il rapporto di lavoro
avrà natura privatistica, con salvaguardia solo per il personale dipendente
all’atto della trasformazione. Cosa succederà a tutto il personale che ad oggi
non ha rapporto di dipendenza ma con contratti di ricerca, che arrivano sino a
oltre dieci anni di precariato, con rinnovi periodici?
Non crediamo quindi che i tanti problemi, non solo finanziari, degli IRCCS
possano essere risolti con la trasformazione in fondazione. Perché, invece
di cercare soluzioni istituzionali “privatistiche”, la cui fattibilità è piena
di incognite, (più pareri legali sulle fondazioni dicono questo) non si promuove
un serio progetto a sostegno della ricerca in sanità, in cui trasparenza e
qualità, certezza di indirizzi, siano garanzia anche per eventuali investimenti
del privato?
Abbiamo molti argomenti per far capire che la situazione attuale diventa
peggiore se si privatizza la ricerca, da tempo chiediamo un confronto con il
Ministro e le Regioni, ma sino ad oggi ogni richiesta è caduta nel vuoto.
Speriamo che l’avvicinarsi dell’inizio della campagna elettorale per le
amministrative porti ad una diversa valutazione del rapporto sin qui avuto con
le rappresentanze dei lavoratori.
Roma 24 settembre 2004
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