(040803) CONTRO RIFORMA DELLE PENSIONI: PER IL MOMENTO, ESCLUSI I VIGILI DEL FUOCO, MA NON BASTA!   

Dichiarazione di Adriano Forgione - Coordinatore Nazionale della Fp Cgil Nazionale
 

Come senz’altro saprete il 28 luglio u.s. la Camera – con il voto di fiducia - ha definitivamente approvato la delega al Governo per la riforma delle pensioni e di tutto il sistema previdenziale.

Una delega che cancella, a partire dal 2008, le flessibilità di uscita stabilite dalla precedente riforma del 1995  e impedisce – pena il dimezzamento del reddito – l’accesso alla pensione di anzianità prima del raggiungimento del limite massimo contributivo di 40 anni.

Questo provvedimento stabilisce altre ingiustizie palesi, come rendere più difficoltosa la riunificazione dei contributi in un trattamento unico o l’affossamento definitivo di norme in favore del lavoro usurante, delle donne e dei lavoratori in mobilità.

Contemporaneamente si costituiscono i fondi integrativi, ma solo con il contributo – volontario – del TFR dei lavoratori, mentre non verseranno un euro i datori di lavoro, con conseguente impoverimento del fondo pensioni e restano forti perplessità sui soggetti chiamati a gestirle oculatamente.

Il ricorso al voto di fiducia su una materia tanto delicata e complessa, conferma, in modo preoccupante, la vocazione antidemocratica del Governo e della maggioranza che lo sostiene, di evitare, non solo la pratica del confronto con l’opposizione e con le parti sociali, ma anche qualsiasi forma di dialettica interna, con buona pace di milioni di cittadini che sono costretti a subire una sciagurata contro riforma, solo perché la coalizione di Governo deve mantenere i propri equilibri politici.

In questo panorama devastato sono stati risparmiati dalla limitazione delle pensioni di anzianità i Vigili del Fuoco, unitamente alle forze armate e di polizia – art. 1 comma 8 della delega - e  tale esclusione permetterà al personale operativo del CNVVF e ai dirigenti dello stesso di continuare ad usufruire delle flessibilità di uscita stabilite dalla riforma del 1995 e dalla legge 165 del 1997, anche dopo il 2008, con particolare riguardo al combinato dei 35 anni di contributi e 53 anni di età.

La FP-CGIL VVF, preso atto di un’esclusione - peraltro dovuta, ben inteso, alla gravosità del lavoro e non ad improbabili accostamenti con altre Forze dello Stato -  non può esimersi dal manifestare profonda contrarietà per un provvedimento che, comunque, colpirà milioni di lavoratrici e lavoratori, tra i quali è bene rammentare, vi sono anche i circa 4.000 amministrativi del Corpo Nazionale.

Semmai si deve ricordare che con tale attacco al sistema previdenziale pubblico si mortificano ulteriormente le aspettative dei vigili del fuoco di un riconoscimento specifico per una professionalità altamente usurante e di un abbattimento di 5 anni di contributi per l’accesso alla pensione di anzianità.

A maggior ragione se tra le argomentazioni a sostegno non viene disconosciuta l’esposizione all’amianto, la cui presenza è particolarmente rilevante proprio tra i fumi prodotti durante gli incendi.

Infine, come non ipotizzare che con la legge finanziaria del 2005, a fronte della notevole esigenza di cassa per restare all’interno dei parametri europei per il contenimento del deficit pubblico, il governo possa procedere ad un blocco totale delle pensioni di anzianità – nel quale rientrerebbero anche VVF e Forze Armate -, in barba alla stessa legge delega, che parte dal 2008 e ai diritti acquisiti.

Per tutti questi motivi, la FP-CGIL VVF, nonostante l’esclusione dei VVF dalla Legge Delega ––  non intende aprire alcun credito nei confronti del Governo  e parteciperà con convinzione alla battaglia che CGIL CISL e UIL condurranno nei prossimi mesi, affinché si torni al sistema della concertazione e si producano politiche economiche e sociali in grado di rilanciare le prospettive e le aspirazioni del Paese.

Roma, 6 agosto 2004