(040703) La Funzione Pubblica Cgil per l’abrogazione della Legge sulla “Procreazione medicalmente assistita”


Il Comitato Direttivo nazionale della F.P. Cgil, riunito a Roma il 14 luglio 2004, invita tutte le proprie Strutture regionali e territoriali a mettere in campo un ampio ventaglio di iniziative per contrastare il disegno contenuto nella Legge in materia di procreazione medicalmente assistita.

E’ una legge crudele ed oscurantista che:

• Vieta qualsiasi ricerca sugli embrioni, compresi quelli soprannumerari destinati ad essere eliminati, privando la medicina di nuove avanzate strumentazioni al fine di dare speranza a milioni di malati incurabili;

• Sancisce un discutibile, sotto il profilo etico e giuridico, principio di equivalenza tra ovulo fecondato e individuo, evidenziando un conflitto normativo tra diritti della madre e quelli dell’embrione negando la responsabilità e la libertà della donna di scegliere della propria maternità;

• Aumenta i pericoli per la salute della donna in quanto, limitando a tre il numero degli ovociti da fecondare e impedendo il congelamento degli embrioni, la obbligano a ripetuti e dolorosi trattamenti;

• Obbliga la donna, dovendo essere impiantati nell’utero tutti gli embrioni (anche quelli portatori di malattie genetiche), alla eventuale condizione di scegliere tra far nascere un bambino malato o interrompere la gravidanza;

• Vieta il ricorso alle tecniche di procreazione assistita alle coppie colpite da malattie genetiche per il solo fatto di non essere sterili e allo stesso tempo impedisce, proibendo la fecondazione eterologa, a coppie sterili di poter mettere al mondo un figlio.

In questo modo si nega il diritto alla salute ed al benessere delle cittadine e dei cittadini del nostro Paese contrapponendo la concreta conquista di nuove possibilità di cura ad un ideologico ed astratto diritto alla vita.

Inoltre il cittadino è discriminato due volte in quanto si consente, di fatto, solo a chi è abbiente di ricorrere alla fecondazione artificiale in altri Paesi europei.

La F.P. Cgil deve concorrere affinché si affermi una cultura diversa più aperta al futuro, più laica e rispettosa dei diritti, cultura messa in forte pericolo dalla Legge. Lo deve fare in coerenza con i valori fondanti della Cgil ed anche come sviluppo del suo impegno programmatico. Infatti se la nostra Organizzazione ha assunto l’impegno di rilanciare la “missione pubblica” per garantire i diritti di cittadinanza questo provvedimento, che allarga le discriminazioni e comprime i diritti, merita tutta la nostra opposizione.

Il C.D. della F.P. Cgil invita tutte le proprie strutture ed i propri militanti a far crescere la azione politica a sostegno della raccolta di firme per l’abrogazione della Legge in materia di procreazione medicalmente assistita ed a coinvolgere i lavoratori in una larga ed informata discussione che riguarda, in buona sostanza, il principio generale delle libertà dell’individuo e della laicità dello Stato.

14 luglio 2004