(040601)
COMUNICATO STAMPA DI
CARLO PODDA SEGRETARIO GENERALE DELLA FUNZIONE PUBBLICA CGIL NAZIONALE a seguito
delle dichiarazioni del Vice Presidente del Consiglio sui contratti pubblici Quanto devono essere ancora mortificati i lavoratori pubblici da questo Governo? Le dichiarazioni del Vice Presidente del Consiglio, On. Fini, in ordine ai rinnovi contrattuali sono indecenti! Non possiamo tollerare che oltre al danno si aggiunga la beffa! Non si può nascondere la volontà politica di non rinnovare i contratti di lavoro dei pubblici dipendenti dietro cifre assolutamente fuorvianti. Non è vero che nel biennio 2002/2003 le retribuzioni dei lavoratori contrattualizzati delle Pubbliche Amministrazioni siano aumentate più dell’inflazione reale. Pertanto il Governo deve stanziare, per i rinnovi dei contratti, anche le risorse per garantire il differenziale tra l’inflazione programmata e quella reale, pari al 2,2%. Nella cifra che viene sbandierata per giustificare gli stanziamenti fortemente insufficienti previsti in Finanziaria, il Governo ci infila di tutto. Retribuzioni ed altri emolumenti di dipendenti che non sono soggetti ai contratti di lavoro, a partire dalle risorse per pagare la missione di guerra delle forze armate in Iraq. Non permetteremo che Berlusconi metta in alternativa la retribuzione dei soldati che compiono il loro dovere in una guerra sbagliata, con il diritto al rinnovo del contratto dei lavoratori che ogni giorno compiono il loro dovere per assicurare i diritti di cittadinanza in questo Paese. Per dimostrare che i pubblici dipendenti guadagnano tanto si calcolano anche gli oneri per remunerare il corpo diplomatico all’estero. Questi sono i giochi di prestigio che i Ministri di questo Governo fanno per non rinnovare i contratti dei lavoratori del pubblico impiego e poter diminuire le tasse a chi guadagna di più. Le dichiarazioni dell’On. Fini potrebbero essere dettate dalla campagna elettorale, perché nell’incontro del 3 giugno, tra Governo e Sindacati in merito ai rinnovi contrattuali del pubblico impiego, si è deciso di istituire un tavolo di verifica, delle quantità economiche, in ordine a tre punti: differenziale inflativo del precedente biennio; inflazione del biennio 2004/2005; risorse per la produttività. Il primo punto è proprio quello escluso dal Vice Presidente del Consiglio. Queste dichiarazioni servono per far saltare il confronto prima che cominci? La CGIL non permetterà che si tenti di prendere in giro i lavoratori che hanno già dato una risposta forte con l’adesione allo sciopero del 21 maggio e che sono pronti a scendere nuovamente in piazza per difendere i loro diritti. Roma, 8 giugno 2004
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