(030907)  18 Settembre 2003: La FP CGIL insieme ai Magistrati - TESTO DELLA LETTERA INVIATA DA LAIMER ARMUZZI AL PRESIDENTE ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI


L’Associazione Nazionale dei Magistrati ha deciso di proclamare una giornata di mobilitazione contro il vergognoso attacco perpetrato dal Presidente del Consiglio dei Ministri nei confronti dell’Ordine Giudiziario.

Di seguito pubblichiamo il testo della lettera inviata da Laimer Armuzzi, Segretario generale della Fp Cgil nazionale al Presidente dell'Associazione nazionale Magistrati:

Roma, 12.09.2003
 

Al Presidente
dell’Associazione Nazionale Magistrati
Edmondo Bruti Liberati

Caro Presidente,

Uno dei padri costituenti della nostra Carta, Piero Calamandrei, raccontava che ai tempi del fascismo, nello studio di un avvocato di sua conoscenza si vedeva appesa dietro la scrivania, sulla testa di lui seduto, una tabella con un’iscrizione misteriosa: “non è”.

Chi entrava per la prima volta in quello studio rimaneva perplesso e incuriosito sul significato di quell’iscrizione cabalistica, ma non osava chiedere spiegazioni perché quelli erano anni in cui anche nel fare domande bisognava essere prudenti. Ma poi, presa confidenza, dopo un po’ di tempo, l’interlocutore, si faceva coraggio e chiedeva il significato di quelle due parole:

“Una errata corrige” era la risposta, “Nelle aule giudiziarie”, rispondeva l’avvocato, “in quella scritta che dice “la legge è uguale per tutti” c’è un errore di stampa; dov’è scritto “è” bisogna leggere “non è”.

Non c’era bisogno di aggiungere altro, soprattutto a quei tempi.

E’ nel tentativo di trasformare quel “non è” in “è” che si riassume il contributo di tutte le forze democratiche negli ultimi cinquant’anni.

In quella battaglia contro una legalità adulterata e falsificata, che nel periodo al quale si riferisce l’episodio narrato da Calamandrei ha lasciato pesanti tracce sulla concezione della vita e sulla stessa coscienza dei cittadini, decisivo è sempre stato il contributo della Magistratura.

Spesso una battaglia di libertà anche come condizione ineliminabile per la legalità.

Lo stesso Calamandrei diceva “dove non v’è libertà non può esservi legalità”.

Per la FP CGIL la vostra, la nostra è una battaglia di libertà.

La giustizia, purtroppo, è divenuto terreno di scontro quotidiano, la sua rappresentazione distorta eccita gli animi, spinge ad urlare.

Reputiamo, però, i recentissimi attacchi all’Ordine Giudiziario oltre che lesivi degli stessi principi Costituzionali che garantiscono la separazione dei poteri in questa Repubblica, un vero e proprio attacco al cuore dello Stato.

E’ evidente che colpendo la Magistratura si colpisce l’idea di uno Stato, di una società che rifiuta di accettare il mercato ed il profitto come gli unici centri regolatori delle relazioni, soggettive e collettive.

E’ altrettanto evidente che colpendo voi si tenta di reintrodurre quell’errata corrige; si tenta di far ricomparire nelle aule dei Tribunali quella scritta che si leggeva “la legge non è uguale per tutti”

Esprimere solidarietà e totale condivisione per le vostre battaglie è una condizione necessaria ma non sufficiente, perché non si tratta più nemmeno di schierarsi in quello che, in maniera distorta, si vuol dipingere come uno scontro fra Poteri.

E’ una vera e propria battaglia per la democrazia, per l’uguaglianza e per la libertà.

Saremo con voi il 18 settembre.

Organizzeremo riunioni dei nostri comitati degli iscritti in tutti i luoghi deputati all’esercizio del complesso mandato giudiziario, dai Tribunali alle Carceri, dagli Uffici dei Giudici di Pace ai Centri di Prima Accoglienza per Minori.

Con affetto.
 

Laimer Armuzzi
Segretario Generale FP CGIL Nazionale


Roma, 12 settembre 2003