(030805) IPOTESI DI RIFORMA
DEL SISTEMA PREVIDENZIALE: L'ALTOLA' DELLA FUNZIONE PUBBLICA CGIL
Nella conferenza stampa di ieri, il segretario generale della Fp Cgil, Laimer
Armuzzi ha sottolineato come l'ipotesi di manomettere le attuali regole per il
pensionamento dei dipendenti pubblici e le affermazioni sui privilegi dei dipendenti
pubblici da eliminare in realtà nascondano "la volontà di stravolgere il
sistema previdenziale del nostro Paese".
Per la Fp Cgil, i due sistemi (pubblico e privato)
sono sostanzialmente equivalenti.
Se infatti è vero che per l'anzianità maturata fino al 1992 il calcolo
retributivo prevede per i dipendenti pubblici che si tenga conto dell'ultima
retribuzione percepita (invece che della media degli ultimi cinque anni) è
anche vero che in questa non si tiene conto del salario accessorio (circa il 30%
del totale).
"Non ci sono motivi - ha detto Armuzzi - di toccare il sistema
pensionistico. L'obiettivo di questo Governo è cancellare gli elementi
solidaristici del sistema sociale. Si vuole fare cassa per fare fronte al
disastro dell'economia".
Per la Fp Cgil le ipotesi di riforma circolate in questi giorni sono
"irricevibili". "Ci mobiliteremo a fronte di qualsiasi tentativo
di manomissione del sistema - ha detto Armuzzi - "Non escludiamo il ricorso
allo sciopero". Il governo piuttosto - ha avvertito - dovrebbe attivare per
i dipendenti pubblici la previdenza complementare, questo sì un antidoto alla
fuga verso le pensioni di anzianità.
La mancata introduzione della previdenza complementare nel settore pubblico, che
avrebbe dovuto accompagnare la riforma delle pensioni del 1995, ha finora
lasciato inutilizzate risorse per oltre 600 miliardi di vecchie lire, con una
conseguente penalizzazione dei dipendenti pubblici.
In risposta alle provocazioni della Lega Nord, la Fp Cgil ha, inoltre, diffuso dati della Ragioneria secondo i quali il 42% dei
dipendenti pubblici (oltre 732.000 lavoratori, su 1.745.000 esclusa la scuola)
lavora al Nord. Quando parlano di dipendenti pubblici - ha detto Armuzzi
riferendosi alle affermazioni del ministro del Welfare, Maroni - "sono da
un lato incompetenti dall'altro in malafede".
Alla conferenza stampa si è parlato anche di contratti: Il Segretario
generale della Fp Cgil ha sottolineato l'importanza di una
chiusura rapida dei contratti ancora aperti (enti locali, sanità, presidenza
del Consiglio, agenzie fiscali ed aziende).
"Se entro settembre i contratti non saranno chiusi - ha detto
Armuzzi - proporrò alle altre organizzazioni la ripresa della mobilitazione.
Abbiamo fatto quattro scioperi, siamo pronti a fare il quinto".
27 agosto 2003
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