(021221) Medici: battuto il tentativo del Governo di rimettere in discussione l'esclusività del rapporto di lavoro dei Medici - Dichiarazione stampa di Roberto Polillo - Segretario Nazionale

 

 La maggioranza parlamentare di centro destra è ormai un’armata allo sbando che naufraga tra arroganza e insipienza politica. 

Così dopo avere sollevato uno scontro istituzionale senza precedenti con le regioni, l’emendamento sulla reversibilità del rapporto di lavoro dei medici non riesce a toccare il tanto sospirato porto e si insabbia nelle secche di un residuale ordine del giorno. 

E’ un bene per il paese per una serie infinita di ragioni!

Le regioni avevano espresso chiaramente la loro determinazione a sospendere l’erogazione dell’indennità al mutare del quadro legislativo di riferimento; nonostante questo il governo ha testardamente perseverato nelle sue posizione di contrapposizione a dimostrazione di come  per l’attuale esecutivo il federalismo  sia solo uno strumento di propaganda ; la verità ha infatti un segno contrario e indica che  il governo Berlusconi accentra sempre di più competenze e poteri che sono invece proprie delle regioni. 

I danni di tutto questo però si sarebbero abbattuti sui medici ed in particolare sulla parte migliore della categoria che aveva optato per il lavoro esclusivo a favore del servizio pubblico. 

Il Governo  dunque cerca di pagare, senza riuscirci, la sua cambiale alla parte più retriva della corporazione , concedendole la possibilità di reversibilità e fatto ancora più grave la direzione delle strutture ospedaliere; dall’altro canto tuttavia non si preoccupa affatto di penalizzare il 90% dei restanti medici che si vedrebbero compromettere i livelli salariali raggiunti. 

La parte migliore della categoria deve insorgere contro questo tentativo reiterato di ritorno ad un triste passato da parte del governo senza ambiguità e furbizie; non si può infatti  difendere il principio dell’esclusività e chiederne nel contempo una modifica come fa l’Intersindacale medica. 

La CGIL Medici ha invece mantenuto un comportamento coerente e credibile. L’esclusività del rapporto di lavoro non può subire modifiche  se non si vuole indebolire il servizio sanitario nazionale ed il processo di aziendalizzazione; chi sostiene il contrario, come l’Intersindacale  è vittima di logiche interne alla propria rappresentanza e con tale  comportamento indebolisce la posizione di quanti sono contrari alla svendita del servizio pubblico ai privati

Roma 21 dicembre 2002.