(021220) POLIZIOTTO DI
QUARTIERE: LA MONTAGNA HA PARTORITO IL TOPOLINO... COMUNICATO STAMPA DI ANTONELLA MORGA SEGRETARIA NAZIONALE FP CGIL Dopo 600 giorni il governo annuncia l'istituzione del "poliziotto di quartiere", prevista in campagna elettorale e all'ordine del giorno del primo Consiglio dei Ministri. Della serie…meglio tardi che mai? Purtroppo, neanche questo. E non solo perché, come giustamente rilevato dagli stessi sindacati di polizia, le risorse sono assolutamente inadeguate all'obiettivo; c'è di più! La nostra categoria si batte da oltre vent'anni, dall'emanazione della legge 121/81 di riforma della Polizia, per la piena attribuzione al personale civile delle funzioni amministrative e contabili che, è facile immaginare, sono estremamente rilevanti e complesse, per una istituzione composta da oltre 100.000 donne e uomini, articolata su tutto il territorio nazionale. Ebbene, la legge 121/81 affida quelle funzioni proprio al personale civile, come del resto accade in tutti i Paesi - verrebbe quasi da dire - "civili", dove chi viene selezionato, addestrato ed equipaggiato per i delicati compiti connessi alla sicurezza dei cittadini, non viene poi certo collocato in un ufficio amministrativo o contabile. Invece, in Italia, l'Amministrazione Civile dell'Interno ha solo 21.000 dipendenti, divisi tra Viminale, 100 Prefetture, 103 Questure, e le varie specialità (stradale, reparti mobili, scuole di addestramento, etc.): diciamo "solo", perché fu lo stesso Capo della Polizia, Prefetto Masone, a chiedere nel 1997 almeno 16.000 unità in aggiunta alle 21.000 già allora presenti, e soltanto nelle qualifiche medio-basse! Senza contare, dunque, quelli che servirebbero nelle qualifiche medio-alte... Dunque, al Ministero dell'Interno servono migliaia di civili, che potrebbero liberare da funzioni burocratiche migliaia di poliziotti, che potrebbero uscire dalle questure, dai commissariati, dal Viminale stesso … allora si che avremmo il poliziotto di quartiere! E l'operazione sarebbe opportuna anche a fini di bilancio, perché un poliziotto - tra addestramento, equipaggiamento, e retribuzioni vere e proprie - costa il doppio di un civile. Lo conferma involontariamente lo stesso ministro Pisanu, che parla dell'assunzione di 1100 poliziotti e 800 civili: nella prima stesura, quell'emendamento alla finanziaria prevedeva 1000 poliziotti e 1000 civili, è evidente che ci sono state pressioni a favore dell'assunzione di poliziotti, fatto sta che per avere 100 poliziotti in più si prendono 200 civili in meno, perché appunto un poliziotto costa il doppio. Oltretutto 800 civili, "spalmati" nel triennio 2003-5, neanche coprono il turn over… La presenza di civili tra le forze dell'ordine ha anche contribuito, negli ultimi vent'anni, all'apertura e al consolidamento degli spazi di democrazia negli uffici della Polizia di Stato; del resto, rinunciando ai circa 10.000 (su 21.000) civili impegnati direttamente a fianco della Polizia, questa avrebbe sul territorio 10.000 donne e uomini in meno: con quale risultato per la sicurezza di tutti, ve lo lasciamo immaginare… In Italia c'è, già oggi, la più alta concentrazione - in percentuale, rispetto agli abitanti - di forze dell'ordine, rispetto alla media europea: e, per farne uscire nei quartieri quelle migliaia che servirebbero, forse è più utile ricorrere, con più coraggio, all'impiego del personale civile negli uffici. Se non altro, costa la metà … Roma, 23 dicembre 2002 |