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QUARTA ASSEMBLEA NAZIONALE DELLA POLIZIA LOCALE ROMA - 10 DICEMBRE 2002
IL RESOCONTO LE IMMAGINI


RESOCONTO

L'Assemblea è stata aperta da Gennaro Martinelli, coordinatore nazionale Snavu FP Cgil, che ha illustrato i motivi che hanno portato alla convocazione dell'iniziativa, definendo molto grave la decisione del Governo di rifiutare l'invito a partecipare al confronto con i lavoratori su temi che il sindacato giudica essenziali per la democrazia del Paese.

Il dibattito ha preso le mosse dalla relazione introduttiva di Gianni Pagliarini, segretario nazionale della FP Cgil, che ha posto all'attenzione degli oltre 600 delegati provenienti da tutta Italia, lo stato della vertenza che la Polizia Locale ha aperto in materia contrattuale e normativa.

"Il panorama è, purtroppo, fosco - ha affermato Pagliarini - a causa del nulla prodotto dal Governo per la Polizia Locale. Nessuna tutela previdenziale, assistenziale ed infortunistica è stata sinora attivata. Gli specifici finanziamenti previsti nella Finanziaria approvata nel dicembre 2000 per l'esercizio 2001, sono stati cancellati dall'attuale maggioranza e i fondi utilizzati per altre spese. Il problema di un assetto normativo per la P.L. coerente con la nuova formulazione del titolo V della Costituzione e con il ruolo che gli operatori sono chiamati a svolgere nelle politiche integrate per la sicurezza urbana, è stato completamente disatteso ed è fermo ad una fase a dir poco embrionale. Le richieste relative al riconoscimento della peculiarità professionale contenute nella piattaforma contrattuale (indennità di polizia locale, riconoscimento della piramide gerarchica, ecc) sono state sinora ignorate. A questo occorre aggiungere che registriamo l'assenza più totale di una qualsiasi previsione di spesa per la Polizia Locale nel Documento di Programmazione Economica e Finanziaria e nella stessa legge Finanziaria 2002 per l' esercizio 2003. Questa situazione - ha proseguito il segretario nazionale della FP Cgil - ha determinato un peggioramento delle condizioni lavorative della categoria e una strumentalizzazione inaccettabile del tema della sicurezza.
Il tutto viene aggravato da un'ipotesi di "devoluzione" che rischia di colpire al cuore le istituzioni basilari dello Stato unitario".

La relazione ha poi messo in luce la necessità di valorizzare il ruolo della Polizia Locale che, invece, molti vorrebbero ridimensionare e depotenziare (vedi il progetto di devoluzione) al punto da renderla residuale e, quindi, catalizzatrice di tutti quei compiti ritenuti scarsamente professionali dalle altre Forze di Polizia dello Stato.

"Occorre invece - ha sostenuto Pagliarini - che partendo dall'equiparazione con le altre Forze di Polizia dello Stato in materia di tutele, dall'individuazione di norme contrattuali opportunamente finanziate con risorse aggiuntive rispetto a quelle previste per l'intero comparto, dall'istituzione di una nuova indennità di Polizia Locale, sino alla riformulazione della qualifica d'agente di P.L., comprensiva della qualità di P.G e P.S., si proceda al miglioramento delle condizioni lavorative e salariali degli addetti del settore, anche attraverso il sostegno di opportune azioni di lotta".