RESOCONTO
L'Assemblea è stata aperta da
Gennaro Martinelli, coordinatore nazionale Snavu FP Cgil, che ha illustrato i
motivi che hanno portato alla convocazione dell'iniziativa, definendo molto
grave la decisione del Governo di rifiutare l'invito a partecipare al confronto
con i lavoratori su temi che il sindacato giudica essenziali per la democrazia
del Paese.
Il dibattito ha preso le mosse dalla relazione introduttiva di Gianni Pagliarini,
segretario nazionale della FP Cgil, che ha posto all'attenzione degli oltre 600
delegati provenienti da tutta Italia, lo stato della vertenza che la Polizia
Locale ha aperto in materia contrattuale e normativa.
"Il panorama è, purtroppo, fosco - ha affermato Pagliarini - a causa del
nulla prodotto dal Governo per la Polizia Locale. Nessuna tutela previdenziale,
assistenziale ed infortunistica è stata sinora attivata. Gli specifici
finanziamenti previsti nella Finanziaria approvata nel dicembre 2000 per
l'esercizio 2001, sono stati cancellati dall'attuale maggioranza e i fondi
utilizzati per altre spese. Il problema di un assetto normativo per la P.L.
coerente con la nuova formulazione del titolo V della Costituzione e con il
ruolo che gli operatori sono chiamati a svolgere nelle politiche integrate per
la sicurezza urbana, è stato completamente disatteso ed è fermo ad una fase a
dir poco embrionale. Le richieste relative al riconoscimento della peculiarità
professionale contenute nella piattaforma contrattuale (indennità di polizia
locale, riconoscimento della piramide gerarchica, ecc) sono state sinora
ignorate. A questo occorre aggiungere che registriamo l'assenza più totale di
una qualsiasi previsione di spesa per la Polizia Locale nel Documento di
Programmazione Economica e Finanziaria e nella stessa legge Finanziaria 2002 per
l' esercizio 2003. Questa situazione - ha proseguito il segretario nazionale
della FP Cgil - ha determinato un peggioramento delle condizioni lavorative
della categoria e una strumentalizzazione inaccettabile del tema della
sicurezza.
Il tutto viene aggravato da un'ipotesi di "devoluzione" che rischia di
colpire al cuore le istituzioni basilari dello Stato unitario".
La relazione ha poi messo in luce la necessità di valorizzare il ruolo della
Polizia Locale che, invece, molti vorrebbero ridimensionare e depotenziare (vedi
il progetto di devoluzione) al punto da renderla residuale e, quindi,
catalizzatrice di tutti quei compiti ritenuti scarsamente professionali dalle
altre Forze di Polizia dello Stato.
"Occorre invece - ha sostenuto Pagliarini - che partendo dall'equiparazione
con le altre Forze di Polizia dello Stato in materia di tutele,
dall'individuazione di norme contrattuali opportunamente finanziate con risorse
aggiuntive rispetto a quelle previste per l'intero comparto, dall'istituzione di
una nuova indennità di Polizia Locale, sino alla riformulazione della qualifica
d'agente di P.L., comprensiva della qualità di P.G e P.S., si proceda al
miglioramento delle condizioni lavorative e salariali degli addetti del settore,
anche attraverso il sostegno di opportune azioni di lotta".
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