(021113) SANITA': RIPROPOSTO AL SENATO L'EMENDAMENTO CHE ABOLISCE L'ESCLUSIVITA' DI RAPPORTO DI LAVORO DEI MEDICI PUBBLICI - COMUNICATO STAMPA DI CARLO PODDA SEGRETARIO NAZIONALE FP-CGIL

Il Governo ed il Ministro della Salute Sirchia, insistono nel loro lavoro di demolizione del Servizio Sanitario Nazionale.

Viene riproposto al Senato l'emendamento che abolisce l'esclusività di rapporto di lavoro dei medici che operano nelle strutture pubbliche, con un unico cambiamento: non ci sarà più la tassa di 5000 Euro per poter esercitare la libera professione.

A noi quella tassa non piaceva affatto e soprattutto ci pareva ridicola rispetto al problema di fondo che è in discussione, che attiene alla salvaguardia della sanità pubblica, all'efficienza ed all'efficacia delle prestazioni sanitarie, all'organizzazione del lavoro e dei servizi.

L'abbandono del rapporto di lavoro in regime di esclusività allungherà ulteriormente le liste di attesa nel servizio pubblico e renderà di nuovo possibile per le cliniche private avere a disposizione professionisti che nel Servizio Sanitario Nazionale si sono formati e si aggiornano, e che nelle loro strutture operano.

Altro che concorrenza tra pubblico e privato: questo è un regalo alla sanità privata!

Sembra inoltre che si intenda lasciare ai medici l'indennità di un milione di lire al mese che premiava la loro scelta di dedicarsi esclusivamente al Servizio Sanitario Nazionale. Questa decisione aggiungerebbe al danno la beffa verso gli altri operatori, ai quali le Regioni hanno già comunicato di non avere risorse per il rinnovo del CCNL.

Quale principio di equità sostiene la scelta di dare molto, ed immotivatamente, ad alcuni e niente ai tanti che continuano a sostenere il Servizio Sanitario Nazionale? Ed infine quale ragione il FANTA-MINISTRO Tremonti troverà per giustificare un esborso pari 3.500 miliardi di vecchie lire?

Roma, 28 novembre 2002