Il disegno di legge sulla devolution che il Governo e la maggioranza intendono portare alla discussione parlamentare, rappresenta una minaccia gravissima all'unità ed alla democrazia del nostro paese.

Il progetto di rendere esclusivi i poteri delle regioni in materia di Sanità, Istruzione, Sicurezza e Fisco porta diritti allo sfascio istituzionale, culturale, economico e sociale dell'Italia.

Invece di impegnare le forze per affrontare le differenziazioni territoriali oggi esistenti e che rappresentano fattori primari delle grandi e specifiche difficoltà in cui versa il nostro paese, si procede sulla strada delle divaricazioni ulteriori e dell'attacco al cuore del sistema democratico.

Siamo di fronte ad una lettura volgare del federalismo e ad un atteggiamento irresponsabile da parte di chi ha responsabilità di Governo e che non sembra minimamente preoccuparsi delle forti tensioni che un progetto di questo tipo è destinato a provocare.

E' semplicemente inaccettabile che ogni regione possa avere il proprio sistema sanitario, il proprio sistema scolastico, il proprio sistema di sicurezza, il proprio fisco.

Se il Parlamento approvasse questo progetto, la nostra Carta Costituzionale ne verrebbe colpita proprio nei suoi valori fondanti:la solidarietà e l'equità.

A costoro è bene ricordare che solo pochi giorni fa avevano applaudito il Papa quando raccomandò al Parlamento italiano di "incrementare la sua solidarietà e la sua coesione interna".
Reagiremo con tutti gli strumenti democratici di cui disponiamo.

20 novembre 2002