(021002) RINNOVO CCNL MINISTERI ED ENTI PUBBLICI NON ECONOMICI: DOPO L'INCONTRO COL MINISTRO FRATTINI PROCLAMATO LO STATO DI AGITAZIONE DEL PERSONALE




In data odierna si sono riunite le Segreterie nazionali unitarie CGIL-FP, CISL-FPS e UIL-PA, per valutare lo stato della trattativa per il rinnovo del contratto dei dipendenti dei Ministeri e degli Enti Pubblici non Economici.

A fronte della richiesta avanzata dal Sindacato di ulteriori risorse, a causa dell'accelerazione dell'inflazione, per garantire così lo spirito e la ratio dell'accordo sottoscritto il 4 febbraio, teso a difendere il potere d'acquisto delle retribuzioni, il Governo non è andato al di là di generiche disponibilità che, ad oggi, non si sono tradotte in stanziamenti inseriti nelle proposta di Legge Finanziaria.

Il persistere di questo atteggiamento rischia di essere d'ostacolo al proseguimento di questa trattativa, ormai da troppo tempo aperta.

Desta, inoltre, grande preoccupazione l'esercizio da parte del Governo dello spoil system nella gestione degli incarichi dei dirigenti, sia per quanto attiene il numero complessivo dei soggetti interessati che per quanto concerne il metodo ed il merito dei provvedimenti di revoca adottati. Le OO.SS. promuoveranno ogni azione a tutela dei dirigenti interessati, oltrechè una forte azione di verifica nei confronti del Governo, per la salvaguardia del principio che sancisce la netta separazione tra la gestione politica e gli atti di gestione amministrativa delegati alla dirigenza.

Il blocco delle procedure dei processi di riqualificazione nelle Amministrazioni Statali ed in alcuni Enti Pubblici, sta determinando un vivo malcontento tra i lavoratori che vedono in tale modo vanificato quanto sancito nei contratti integrativi, in materia di riconoscimento e di progressione professionale.

Pertanto CGIL-FP, CISL-FPS e UIL-PA proclamano, con effetto immediato, lo stato di agitazione del personale riservandosi ulteriori azioni a tutela dei lavoratori dello Stato e degli Enti, nel caso in cui il Governo continuasse a negare, nei fatti, le richieste sindacali.

9 ottobre 2002


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