(020904)  CARCERI: LETTERA APERTA AL SEN. ROBERTO CASTELLI

Pubblichiamo il testo della lettera aperta che unitariamente Fp Cgil, Cisl Fps Giustizia, Uilpa Penitenziari, Sag Unsa, hanno inviato al Ministro della Giustizia Sen. Roberto Castelli:

Egregio Ministro

non spetta alle scriventi OO.SS. esprimere giudizi sul clima di contrapposizione politica che le sue recenti dichiarazioni hanno prodotto.
Ciò che, invece, rientra appieno nelle nostre prerogative è la valutazione degli effetti che le sue azzardate affermazioni provocano sull'intero sistema penitenziario, sui suoi delicati equilibri e sulla qualità della vita lavorativa dei tantissimi operatori penitenziari, di Polizia penitenziaria e dei profili professionali.

Come si può non comprendere l'effetto che simili dichiarazioni su pseudo tentativi di fomentare l'insofferenza dei detenuti possono avere in questo momento di forte crisi dell'intero sistema?

Come si può non pensare che affermazioni di questo tipo, non apparentemente suffragate da prove concrete, possono a ragione essere giudicate irresponsabili?

E come si può non pensare che provocazioni di questa natura possono produrre il pericoloso effetto di un innalzamento del livello di scontro delle pacifiche manifestazioni di protesta che in questi giorni si stanno svolgendo nella maggior parte degli istituti penitenziari italiani?

Egregio Ministro se ha dati concreti e prove incontrovertibili a sostegno delle sue dichiarazioni ne dia pubblicazione.

In caso contrario le rappresentanze dei lavoratori, quelli cioè che potrebbero subire più di altri le conseguenze di tali affermazioni, la invitano a misurare i toni, soprattutto quando queste rischiano di mettere in serio pericolo la sicurezza del sistema e degli operatori che per quel sistema lavorano con sacrificio.

Pensi, sig. Ministro, piuttosto a risolvere i mille problemi che affliggono il penitenziario, da quelli strutturali, sovraffollamento, lavoro in carcere, assistenza sanitaria, a quelli sindacali, carenze di organico in tutti i settori, diritti negati ai lavoratori, prestazioni lavorative non retribuite, qualità del lavoro compromessa.

Le rappresentanze dei lavoratori penitenziari hanno già dichiarato lo stato di agitazione del personale e le hanno già preannunciato l'adozione di iniziative di protesta tese a sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni sulle gravissime condizioni di lavoro degli operatori penitenziari.

Cerchi, quindi, sig. Ministro di dare risposte in tal senso perché fino ad oggi la sua azione di governo del Ministero della Giustizia ha prodotto risultati molto scarsi.

Distinti saluti.

FP CGIL CISL FPS Giustizia   UILPA Penitenziari SAG Unsa
Rossetti Saraceni Tesei  Martinelli

   Roma 16/09/2002