(020902) MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI: RITORNO AL PASSATO

COMUNICATO STAMPA DI FERRUCCIO NOBILI FP CGIL NAZIONALE

Il 4 settembre il Prefetto GALATI, Capo di Gabinetto del Ministero delle Infrastutture e dei Trasporti, ha consegnato alle OO.SS. la bozza di decreto modificativo del Dlgvo 300 per la riorganizzazione del ministero che venerdì 6 settembre arriverà in consiglio dei Ministri.

INACCETTABILE IL METODO che non ha previsto tempi, pur indicati nelle norme, per il confronto con i rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori.

CONFUSI, CONTRADDITTORI E VAGHI I CONTENUTI:
- Si abroga l'"Agenzia per le Infrastrutture e i Trasporti" riportando le funzioni (tutte?) che li dovevano confluire nella struttura ministeriale.
Alla faccia del modello federale, si torna a centralizzare tutto.
- Si cambia la struttura dei 4 dipartimenti, per sopperire alla "mancanza di un unico centro di imputazione e di propulsione", e si ripropone il Segretario Generale (mantenendo però il numero magico "4" attraverso la previsione di 3 Vice Segretari Generali) e le Direzioni Generali. Ma in periferia si "inventa" una struttura "bicefala": due Direttori Generali (uno per le infrastrutture e uno per i trasporti) per ogni ufficio.

Si dice di voler unificare per coordinare meglio, ma in realtà si divide e si separa.
- Nel cambiare l'architettura istituzionale del Ministero si citano le funzioni da svolgere in maniera vaga e confusa.
Che questi cambiamenti preparino privatizzazioni?
- Si unificano i due ministeri ma non ci si preoccupa di garantire al personale di diversa provenienza uguale trattamento economico.
Come al solito ognuno propone il suo cambiamento ma nessuno si ricorda delle lavoratrici e dei lavoratori.

Intervenire per aggiustare il precedente disegno del ministero era stato richiesto da tempo anche dalle OO.SS. Ma questo decreto peggiora l'assetto che si propone di modificare:
maggiore incertezza sulle funzioni da svolgere, centralizzazione invece di decentramento, due teste a dirigere lo stesso ufficio, niente soldi ai lavoratori, etc.

Sembra che il miglioramento dei servizi e dell'efficienza non c'entri nulla. Che tutto serva al Ministro LUNARDI solo a garantirsi la gestione del potere senza pericoli di disturbo?

6 settembre 2002