San Paolo, 3-7 giugno 2003
La
CUT esce da questo Congresso profondamente rinnovata. Circa il 25% dei 2735
delegati partecipavano per la prima volta a un congresso nazionale. Questo
rinnovamento si è riflesso anche nella composizione dell’Esecutivo: il 13%
dei 32 membri sono al primo turno, il resto è al secondo turno. Solo cinque
sono nell’esecutivo da più di due turni. Le donne sono il 40%. Il settore
privato è quello più rappresentato. Dell’esecutivo solo dieci sono del
settore pubblico (in maggioranza scuola).
Il
nuovo presidente LUIZ MARINHO – metalmeccanico dell’ABC
– ha guidato la lista 1 che ha avuto il 74,6% dei voti. Una percentuale
leggermente inferiore alle aspettative. La lista comprende la corrente storica
di maggioranza Articolaçao, due correnti di minoranza (la Corrente Sindical
Classista e la CUT Socialista Democratica). La lista 2, ha avuto il 25.3% dei
voti. E rappresenta i tradizionali settori della sinistra radicale ( troskisti,
maoisti, bolshevichi).
Nell’
esecutivo Articolacao avrà 24 incarichi contro gli 8 dell’opposizione.
Segretario
delle relazione internazionali sarà Joao Vaccari (bancario, già candidato alla
passata presidenza che poi è andata a Joao Felicio ) Vaccari sarà affiancato
da Rafael Freire della minoranza di Articolacao
(Corrente Sindical Classista). Joao
Felicio diventerà segretario generale.
Nel
Congresso è stata approvata la posizione della CUT sulla Riforma delle
Pensioni. E’ stato un dibattito
duro perché la minoranza non era disponibile a una mediazione che ha visto
prevalere alla fine la richiesta della Cut ad aprire un tavolo di confronto con
il governo ( che aveva già mandato in commissione al senato, per una prima
lettura ; la sua proposta che in sintesi vede l’imposizione di un prelievo di
solidarietà con un tetto molto
basso mentre la Cut vuole innalzarlo) La
mediazione si è trovata quando Marinho ha proposto una manifestazione da
tenersi a Brasilia l’11 giugno
prossimo per fare pressioni sul governo. Altro punto molto dibattuto la
richiesta della minoranza di non pagamento del debito estero, e rottura con il
FMI.
Marinho
è un sindacalista molto pragmatico e molto vicino a Lula che ha
chiara la necessità di mantenere l’autonomia dal PT. Il fatto di
essere uscito dal Congresso avendo trovato un raccordo con la minoranza è un
fatto importante ( nel PT la
minoranza, che è anche al Parlamento, sta facendo una fronda molto dura e si
parla anche di espulsione di alcuni deputati
dal partito). Marinho sembra comunque avere anche molto chiara la
necessità che le riforme ( delle pensioni, fiscale, del lavoro, sindacale)
debbono essere fatte. L’impressione è che tenterà di allargare ulteriormente
la sua base e cercherà di aprire la Cut a nuove alleanze con i movimenti.: non
è un caso che ha invitato per la chiusura del Congresso il leader dei Sem
Terra, che in questi giorni sta attaccando duramente Lula sul tema della riforma
agraria.
A
livello sindacale le relazioni con Força Sindical sono sempre più tese. Ad
aggravarle ulteriormente la
decisione del Presidente di FS di candidarsi a sindaco di San Paolo (al posto di
Marta Suplecy del PT). Per farlo è passato a militare in un partito
dell’opposizione al governo di Lula.
FS invitata non è venuta al
Congresso. La
delegazione della CGIL era composta da Nana
Corossacz , Nino Galante, Andrea Amaro. La CGIL è stata invitata a dare
un saluto in plenaria.
Erano
presenti per l’Italia la Cisl e la Uil. CFDT,CGT e FO ( Francia) CCOO e UGT
(Spagna), UGT e CGTP-in (Portogallo) ICFTU (Guy Ryder) ORIT (Luis Anderson) ,
numerosi sindacati dell’ America Latina, la CLC (Canada) AFL/CIO (USA), il
sindacato dell’Azerbajian e della Serbia , e lo ZCTU (Zimbawe), FKTU (Corea)
Nana
Corossacz
Roma,
18 giugno 2003
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