Posizione Iniziale della FSESP Libro Verde sui
Servizi di Interesse Generale COM (2003) 270 finale 2. Nella sua introduzione, il Libro Verde mette in rilievo il crescente ruolo dei servizi di interesse generale. Si affermano essi come 'parte dei valori condivisi da tutte le società europee e come un tratto essenziale del modello europeo di società., e per il ruolo "'per migliorare la qualità di vita di tutti i cittadini e per superare l'emarginazione e l'isolamento sociali". Bisogna attribuire a queste nozioni il loro dovuto valore, considerando anche lo scenario dell'Articolo I,3 della Costituzione. E' quindi deludente che nella parte principale del testo il Libro Verde non rifletta queste promettenti dichiarazioni iniziali. Al contrario, i servizi di interesse generale sono ridotti ad officine di riparazione per gli eventuali insuccessi del mercato. Il documento non riflette i valori e gli obiettivi a sostegno dei servizi di interesse generale, rimanendo, a voler essere ottimisti. ambiguo. 3. Nel paragrafo 12 del Libro Verde si parla di 'garantire un collegamento coerente e armonioso fra l'obiettivo di mantenere alta la qualità dei servizi di interesse generale e la rigorosa applicazione delle regole della concorrenza e del mercato interno". L'applicazione rigorosa delle regole dell'UE sulla concorrenza diventa il metro applicato ai servizi di interesse generale, quindi ristringendo lo scopo degli altri obiettivi politici perseguiti dall'UE. La FSESP respinge quanto affermato nel Libro Verde secondo cui scopo delle autorità pubbliche sia quello di fornire i servizi laddove dovessero fallire i mercati. Il ruolo degli enti locali e regionali nella fornitura dei servizi alle comunità assicurando la coesione sociale, economica e territoriale per impedire una società a "doppio-strato", va asserito con maggiore chiarezza. L'UE è più di un mercato interno, l'UE allargata è più di un mercato interno allargato. Questo và sottolineato sempre e di nuovo. I servizi di interesse generale quindi, non devono essere visti soltanto come semplici componenti del Mercato interno bensì come un contrappeso necessario per una economia sociale di mercato. Lo sviluppo economico sostenibile, la giustizia sociale, le pari opportunità, la protezione dell'ambiente non sono meno importanti di come raggiungere una economia altamente competitiva. Un' economica altamente competitiva non garantisce di per sé una redistribuzione più giusta della ricchezza e delle opportunità. 4. Si fa riferimento al tema della sussidiarietà nella sezione 2.1. del Libro Verde. In ogni caso il riferimento non rende chiaro come possa essere protetto il concetto di democrazia locale e specialmente il diritto di 'auto-amministrazione'. La Commissione europea ha consistentemente esteso il concetto di mercato interno ben oltre l'idea di rimuovere gli ostacoli alla libera circolazione attraverso regole per il commercio. Invece c'è stata invece una gara per applicare le regole del mercato interno a qualsiasi area concepibile, il che ha avuto un impatto sulla capacità degli enti locali e regionali di applicare l'auto-governo. Il paragrafo 80 del Libro fa riferimento a 'fornitori di servizi in-house, soggetti ai provvedimenti per la concorrenza previsto dal Trattato. Non è soltanto un sostanziale tentativo per estendere la portata della legislazione sulla concorrenza ma soprattutto è un diretto attacco al modo in cui desiderano fornire i servizi le autorità pubbliche democraticamente elette. La FSESP ribadisce che non deve essere eroso il potere degli enti locali e dei loro rappresentanti di scegliere il modo migliore con cui fornire i servizi pubblici ed i servizi di interesse generale. Le regole del mercato interno sono garantite attraverso la normativa sugli appalti, nel caso che le autorità degli enti locali decidono effettivamente di appaltare alcuni servizi. 5. Il paragrafo 83 del
Libro Verde afferma che le autorità pubbliche hanno ampia libertà di
organizzare essi stessi i servizi, ma che alcune volte, "l'assenza
di una normativa specifica può creare incertezza sul piano giuridico e
distorsioni del mercato. "Si fa riferimento allo studio effettuato
dalla DG Concorrenza su l'Applicazione delle Regole per la Concorrenza
nel Settore delle Acque nella Comunità Europea. 'Ad esempio, nel
settore delle acque, la mancanza di una normativa specifica ha
determinato lo sviluppo assai difforme delle strutture industriali negli
Stati membri." Perché questo debba essere percepito come un
problema rimane un enigma, tenuto conto della diversità politica e
culturale dentro l'UE. La dichiarazione diventa più comprensibile se
letta congiuntamente alla Strategia del Mercato Interno della
Commissione europea, la quale comunica una revisione della situazione
legale ed amministrativa nei settori delle acque e dei rifiuti. La
revisione comprende un'analisi degli aspetti competitivi. La FSESP si
oppone vigorosamente a qualsiasi tentativo di aprire i servizi delle
acque alla liberalizzazione, punto di vista condiviso da molte autorità
locali, associazioni degli amministratori Locali e organizzazioni
non-governative. La Direttiva Quadro sulle Acque, approvata nel dicembre
del 2000, asserisce che l'acqua non è un bene commerciabile bensì
parte del patrimonio comune che bisogna difendere. L'evidenza empirica
con i modelli di concessioni idriche prova che questa politica porta
alla mancanza di concorrenza, favorendo soltanto un numero molto
limitato di imprese transnazionali che beneficiano della
liberalizzazione delle acque, a scapito degli utenti delle risorse
idriche. In Francia, dove il modello di concessioni per le acque è
molto diffuso, questo ha portato ad un massiccio incremento dei prezzi,
alla mancanza di trasparenza, corruzione ed un rapporto squilibrato di
potere tra le autorità locali ed i giganti delle imprese idriche. Per
questo motivo la città di Grenoble ha deciso di restituire la
proprietà dei servizi delle acque alla municipalità. Queste esperienze
sono anche confermate da altre esperienze europee ed internazionali. 6. La neutralità è un principio importante per l'UE quando si tratta di scegliere un gestore da parte delle autorità pubbliche. Rincresce che il Libro Verde non esplori i problemi che sorgono con la sua applicazione. La filosofia del mercato interno assume i modelli delle imprese in concorrenza. Le aziende pubbliche assumono uno status uguale a quelle private quando fanno le stesse cose: perseguire la massimalizzazione del profitto attraverso la competizione per i clienti. Competere con successo negli affari comunque è, raramente, se mai lo è , scopo principale delle imprese pubbliche che garantiscono l'erogazione dei servizi e dei beni pubblici, i quali devono dividere con tutti i benefici dell'efficienza e della produttività, piuttosto che aumentare il lucro degli azionisti. Questi aspetti centrali sono in conflitto con il principio della massima apertura del mercato interno e su questo, la Commissione europea non è neutrale. La DG Mercato preferisce un servizio delle acque a livello europeo piuttosto che un servizio gestito con responsabilità municipale. Desidera attivamente facilitare la partecipazione del settore privato attraverso un ammorbidimento della normativa sull'aiuto statale e la concorrenza. La sentenza del Corte di giustizia europea nell'affare Altmark Trans dev'essere accolta come un passo nella direzione giusta se conferma che l'intervento a favore dei servizi pubblici non è assistenza statale secondo la legislazione comunitaria. Le aziende municipali possono continuare ad esistere sulla base di questa sentenza evitando un regime di gare d'appalto obbligatorio. Questo è un importante chiarimento. 7. La capacità di fornire servizi pubblici e servizi di interesse generale di alta qualità è stata messa sotto pressione dal desiderio di rendere le imprese dell'UE più competitive. Questo si riflette a livello internazionale. La Commissione europea, nel suo ruolo di partner negoziale per l'UE ha formulato un agenda pro-liberalizzazione riguardo il commercio mondiale. Il paragrafo 101 del Libro Verde dichiara che nella negoziazione GATS la " Comunità europea ha liberamente deciso di assumere impegni vincolanti in ordine ad alcuni servizi di interesse generale già aperti alla concorrenza nell'ambito del mercato interno. Grazie a tali impegni, i fornitori stranieri ottengono l'accesso al mercato della Comunità europea alle medesime, o talora più restrittive, condizioni previste per qualsiasi fornitore europeo di servizi. "Non specifica quali siano questi servizi, ma sostiene che gli impegni "non avevano finora avuto alcun impatto sul modo in cui i servizi di interesse generale sono regolamentati nel diritto comunitario. Non avevano inoltre esercitato alcun impatto sulle modalità di finanziamento dei servizi stessi. ." La FSESP fa appello alla Commissione europea per riconoscere i limiti del suo mandato negoziale. La FSESP esige l'applicazione di una politica coerente dell'UE sia nel commercio interno che in quello esterno. Dev'essere inequivocabile l'esclusione dei servizi di cura, istruzione, cultura, sociali e delle acque da qualsiasi obbligo di scambio. La FSESP esige il diritto delle amministrazioni nazionali di regolare tali settori senza la pressione della contrattazione GATS anche attraverso la partecipazione e la consultazione dei parlamenti europei e nazionali, dei partner sociali e delle organizzazioni della società civile. La FSESP sostiene la richiesta di una moratoria alla contrattazione GATS se le suddette richieste non siano soddisfatte prima dell'avvio delle prossime contrattazioni, come deciso al Congresso CES, a Praga, nel Maggio del 2003. 8. Lo scopo principale della Libro Verde è di valutare attraverso la consultazione se la legislazione di secondo grado, in particolare se possa essere sviluppato uno strumento quadro sui servizi di interesse generale o sui servizi di interesse economico generale (SIEG). La FSESP appoggia la linea tenuta dal relatore della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo nei punti 6 e 13 nella sua bozza di relazione sul Libro Verde. La bozza di relazione sostiene l'elaborazione di una direttiva quadro sui servizi di interesse economico generale che possa fornire le basi per gli obblighi, la regolamentazione, il finanziamento e la valutazione per i SIEG forniti sulle reti e rafforzare la portata operativa delle direttive settoriali La bozza di Costituzione prevede la revisione dell'attuale Articolo 16 come Articolo III-6. Si dovrebbe raggiungere un accordo inter-istituzionale tra il Parlamento europeo, la Commissione ed il Consiglio per utilizzare il nuovo Articolo III-6 come base legale principale per la legislazione di secondo grado. La FSESP richiama la dichiarazione congiunta CES - CEEP al Consiglio Europeo di Laeken in cui si chiedeva alla Commissione di elaborare una proposta per una normativa quadro. La FSESP sottoscrive la posizione CES che una direttiva quadro possa garantire ulteriormente la coesione ed accrescere la certezza di una fornitura di servizi di qualità fissando principi e regole orizzontali per l'applicazione in tutti i settori interessati. Questo approccio in nessun modo esclude futuri interventi a livello settoriale come modo di procedere verso il disegno di un'adeguata normativa, calzando i bisogni specifici di un settore. 9. L'organizzazione e la gestione dei servizi di interesse generale e di interesse economico generale deve considerare per le caratteristiche di ciascun servizio i principi e gli obiettivi elencati di seguito, nel modo più appropriato: · Alta qualità, Il sindacato e gli stati Membri hanno entrambi la responsabilità della ricerca di un equilibrio ottimale tra il raggiungimento dei migliori costi a breve e lungo termine / rapporto efficacia per garantire che i servizi di interesse generale creino le condizioni per uno sviluppo economico, sociale ed ambientale sostenibile.
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