Risoluzione
di Emergenza della 6° Assemblea Generale su
Appalti
pubblici, concessioni e standard sociali
La
6° Assemblea Generale della FSESP
Nota
che:
-
Alla sua riunione a Lisbona il 23-24 marzo 2000, il Summit europeo
ha convenuto sulla necessità di una nuova regolamentazione sugli appalti
pubblici entro il 2002 e la armonizzazione delle modalità comunitarie e
nazionali di appalto per il 2003. Questo sarà il culmine di anni di
sforzi durante i quali la Commissione ha cercato di forzare l’apertura
dei mercati degli appalti pubblici. : Fanno parte di questi sforzi:
·
Libro verde: "Gli appalti pubblici nell'Unione europea: piste
di riflessione per il futuro". (COM (96) 0583), 27 novembre 1996
·
Comunicazione della Commissione "Gli appalti pubblici
nell'Unione europea" (COM (98) 0143), 11 Marzo 1998)
·
Comunicazione
interpretativa della Commissione sulle concessioni nel diritto comunitario
degli appalti pubblici.
XV/B 24 febbraio 1999.
Conferma
la valutazione critica della FSESP sul regime di appalti pubblici della
Unione europea per le ragioni che seguono:
-
I criteri applicabili per gli appalti pubblici
non possono essere applicati nella stessa maniera ai servizi
pubblici come per le forniture o i lavori: I servizi pubblici ed il
settore privato hanno scopi diversi in conflitto tra loro,.
rispettivamente servizi efficaci e di alta qualità per i cittadini e
realizzare il profitto a breve termine per gli azionisti.
-
Sono ignorati problemi come il predominio del mercato, l’assenza
di responsabilità e di controllo democratico, la scarsa qualità degli
standard. Questo è specialmente un problema con le concessioni che sono
dominate da un pugno di compagnie transnazionali nei campi come quello del
trasporto urbano, la raccolta dei rifiuti, le pulizie e la ristorazione,
l’acqua e le acque reflue.
-
Viene eroso il potere, delle autorità locali ed di altre autorità
pubbliche di scegliere il modo migliore per fornire i servizi ai
cittadini. Le politiche della Commissione non sono neutrali verso il
regime di proprietà, favorendo il settore privato a quello pubblico.
Questa è una violazione dell’articolo 295 (vecchio articolo 222) del
Trattato.
-
Il regime di appalto della UE da troppa importanza alla nozione di
prezzo più basso e non è rivolto alla promozione della coesione sociale
e territoriale, alla equità, all’inclusione sociale e
all’occupazione.
-
La UE non si occupa in un modo aperto e con forza della corruzione
e delle violazioni degli standard sociali ed ambientali, per esempio con
l’esclusione da ulteriori contratti di imprese inquisite e con la
pubblicazione dei loro nomi.
-
Le direttive e il loro follow-up non sostengono una legislazione
vincolante che permetta di includere clausole sociali negli appalti
pubblici. La Commissione ritiene che questo non sia giustificato.
Nota
che la Task force appalti pubblici della FSESP ed il Segretariato hanno
sviluppato numerose posizioni che espongono più dettagliatamente i
commenti riportati sopra:
-
I commenti della FSESP sul Libro Verde, aprile 1997;
-
I commenti della FSESP su la Comunicazione sugli appalti
pubblici, giugno 1998;
-
I commenti della FSESP (Una questione di democrazia) sulla
Comunicazione interpretativa sulle le Concessioni, giugno 1999.
Si
felicita delle iniziative prese dalla FSESP nella CES e verso il
Parlamento Europeo che portano
-
l’adozione di una risoluzione dell’Esecutivo CES in marzo 1997;
-
emendamenti favorevoli alle risoluzioni del Parlamento Europeo;
-
AR-0309/97 del 22 ottobre 1997 su Libro Verde della Commissione:
Gli appalti pubblici nella UE;
-
Risoluzione A4-0394/98 del 9 febbraio 1999 riguardo la
comunicazione della Commissione: Gli appalti pubblici nella UE
Nota
che sono previste le seguenti politiche della Commissione:
-
Comunicazione interpretativa finale sulle concessioni
- Comunicazione interpretativa sulle
questioni ambientali ;
-
Comunicazione interpretativa sui temi sociali;
-
Nuova legislazione destinata a semplificare le direttive sugli
appalti pubblici (ce ne sono 6).
Constata
con preoccupazione che :
-
l’informazione fin ora ricevuta sulla prossima comunicazione
finale sulle concessioni indicano che la Commissione intende sottomettere
tutte le concessioni al regime dell’appalto, incluse quelle che non sono
sul mercato. Ciò significa un procedimento di bandi di gara forzati che và
contro l’idea di democrazia locale e di autonomia locale in particolare
come stabilito dalla Carta della FSESP sulla amministrazione locale..
Questo apre anche la porta al dominio delle multinazionali sui servizi
pubblici. Tanto meno sono contenute
proposte in materia di condizioni di lavoro e di occupazione.
-
La Commissione non ha alcuna intenzione di imporre una legislazione
vincolante che permetta di includere clausole sociali negli appalti
pubblici a dispetto delle richieste per questa finalità dal Parlamento
Europeo.
La
6° Assemblea Generale FSESP
-
Invita
a Commissione a sottoporre la sua Comunicazione sugli aspetti sociale
degli appalti pubblici al Parlamento Europeo e a fare il più presto
possibile una proposta legislativa relativa all’incorporazione di
clausole sociali nei contratti di appalto pubblico
-
Invita
la Commissione ad includere nella sua comunicazione sulle concessioni le
garanzie per l’autonomia del governo locale ed delle altre autorità
pubbliche affinché possano decidere sul modo migliore di organizzare i
loro servizi pubblici, il controllo democratico, la sicurezza dell’
occupazione, le condizioni di lavoro e l’alta qualità dei servizi
pubblici
-
Impegna
la FSESP a bloccare con tutti i mezzi, incluse iniziative di lotta
europee, le proposte deleterie per i servizi pubblici, la sicurezza
dell’occupazione e le condizioni di lavoro,
-
Propone
di consultare le relative organizzazioni dei datori di lavoro europei e
contrattare l’adeguata protezione dei lavoratori nei casi di concessioni
e trasferimenti.
-
Impegna
la FSESP a lavorare con le altre federazioni industriali europee coinvolte
e con la CES per ottenere una legislazione europea sulle clausole sociali
nel prossimo piano di azione sociale della Commissione Europea.
-
Incarica
la task force sugli appalti pubblici della FSESP a continuare a seguire il
dossier e a relazionare al Comitato Esecutivo e relativi Comitati
Permanenti.
-
Incarica
il Segretariato di inviare questa risoluzione alla Commissione Europea,
Parlamento Europeo, ai governi degli Stati Membri, alle Federazioni
europee e alla CES così come alle relativi organizzazioni dei datori di
lavoro.
Ag2000\Final
resol\Emergency procurement
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