Intervento di Rino Tarelli - Cisl Fps Cari Colleghi e care Colleghe, durante questo mandato congressuale sono stato componente del Comitato direttivo, in rappresentanza del Collegio dei Paesi del Mediterraneo ed è anche per me motivo di orgoglio poter parlare, ancora una volta, a nome del Collegio Mediterraneo. Siamo d’accordo con Carola sul giudizio relativo agli ultimi 4 anni. Abbiamo fatto grandi passi avanti. La Federazione ed il suo gruppo dirigente hanno avuto la capacità di affrontare e risolvere questioni delicate quali l’apertura del dibattito sulla rappresentatività dei Sindacati a livello Europeo, i lavori della Convenzione, lo scontro sui Servizi Pubblici. Dopo il congresso di Lisbona non era tutto scontato. Avevamo posto le basi per un nuovo lavoro, ma non avevamo garanzie di successo. Eravamo obbligati a entrare in una nuova fase e ad esporci al giudizio sulla capacità di gestione. Il giudizio che oggi diamo è positivo. Non abbiamo vinto tutte le battaglie, non abbiamo risolto tutti i problemi e non abbiamo assicurazioni sul futuro dei servizi pubblici, ma abbiamo fatto il nostro gioco ed abbiamo un ruolo da difendere in ambito europeo, possiamo di che siamo parte dei processi decisionale che riguardano il nostro settore. L'evoluzione del dialogo sociale in tutti i settori ha dato senso al nostro lavoro. La formalizzazione raggiunta nel settore del Governo Locale e Regionale rappresenta un obiettivo ed una linea guida per il futuro. L'avvicendarsi delle varie Presidenze di turno dell'Unione ha portato la Federazione Europea al centro del Dialogo Sociale delineando nuove prassi ed aprendo nuove opportunità per lo sviluppo delle relazioni industriali nel settore pubblico. Abbiamo avuto la forza di intervenire a difesa del nostro ruolo reagendo al rapporto sulla rappresentatività approntato dall'università di Lovanio e ne abbiamo determinato la revisione fino a renderlo più attinente alla realtà dei singoli paesi ed a far emergere il dato inconfutabile della FSESP quale soggetto maggiormente rappresentativo e quale unico soggetto rappresentativo in tutti i paesi dell'Unione. La strada non si è però conclusa e dobbiamo mantenere alto il livello di attenzione e continuare il lavoro per il rafforzamento del nostro ruolo e per la difesa della nostra rappresentatività. Il panorama internazionale si è connotato per l'incancrenirsi dei fenomeni di crisi. La guerra in Iraq e la stasi della crisi Medio-Orientale hanno determinato una spaccatura pericolosa e il consolidamento di una nuova guerra "non convenzionale" in cui siamo tutti coinvolti. Vorrei qui ricordare, tra i tanti avvenimenti che hanno caratterizzato questo momento storico, la triste data dell’11 marzo 2004, quando a Madrid, la nostra cara Madrid, hanno perso la vita oltre 200 persone con migliaia di feriti. Quel giorno resterà segnato nel nostro cuore e nelle nostre passioni. I colleghi spagnoli sanno quanto siamo stati, noi stessi, colpiti. La Spagna ha saputo reagire con orgoglio, forza e dignità, senza negare mai la sua stessa democrazia ma anzi opponendo proprio la democrazia del voto alla barbarie del terrorismo. Questo era un passaggio a cui mi obbligavano i miei sentimenti di uomo. L'altro fenomeno chiaro a livello internazionale è costituito dalla deriva neoliberista e dal conseguente attacco ai servizi pubblici ed allo stato sociale. Il ruolo della Federazione Europea è stato chiaro ed attento. L'allarme, però, non scende di livello. Assistiamo, infatti, alla riproposizione di attacchi ai servizi pubblici passando per nuove strade. Il nostro impegno e la nostra pressione a partire dal coinvolgimento dei parlamentari europei ha placato l'onda liberista sul Libro verde sui servizi di interesse generale, attraverso l’approvazione al Parlamento europeo del Rapporto Herzog, ed ha portato alla elaborazione del Libro Bianco sui Servizi di Interesse Generale, con alcune luci e molte ombre. Ora, però, abbiamo di fronte una nuova direttiva su "i servizi nel mercato interno" che apre al commercio di servizi pubblici e privati con troppa leggerezza, senza prevedere salvaguardie precise per i servizi pubblici ed applicando principi pericolosi per tutti. Ma su questo sappiamo che la nostra attenzione è alta ed il nostro impegno è stato e sarà importante. In conclusione vorrei sottolineare che il cambiamento determinatosi a Lisbona appare oggi come il dato fondamentale dell'attività esercitata dalla FSESP in questi quattro anni. La strada era quella giusta. Anche noi ci siamo chiesti se sarebbe stato possibile fare meglio. Sappiamo, di sicuro, di aver fatto bene. Il "meglio" è il nostro programma per i prossimi anni. Per questo vi chiedo, a nome dei sindacati mediterranei, di sostenere il rapporto finanziario e di attività. E' per questo che ringrazio Carola, Anna, Dave ed Anne Marie e tutto il segretariato che ha lavorato bene in questi anni e gli faccio i migliori auguri di buon lavoro. Noi ci saremo. Grazie e buon lavoro a tutti.
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