7° Congresso FSESP – 14-17 Giugno 2004, Stoccolma

Risoluzione della affiliate per il Congresso FSESP 2004

"Risoluzione concernente il settore dell’energia"

presentata da FNEM-FO

Trasmessa per la discussione dal Congresso al Comitato permanente delle imprese di servizio pubblico (public utilities)

Una maggiore attenzione alle necessità energetiche dei cittadini europei, ha aperto, in modo indiscutibile, un ambito di intervento del settore pubblico, la cui responsabilità ricade, qualunque sia il modo di organizzazione scelto, sui rispettivi Stati.

Se è vero che gli interventi nei settori istruzione, sociale, sanitario e idrico rivestono un’importanza notevole è altrettanto importante inserire nella lista la questione elettricità, poiché questa è un bene collettivo indispensabile del quale sono carenti molti popoli.

Le autorità comunitarie ignorano questa realtà da più di 10 anni, a causa dell’apatia e dell’attitudine a seguire le scelte dei governi nazionali. In riferimento a ciò sono state approvate, condannate dai sindacati nazionali ed europei, delle direttive che dispensano liberalismo economico e rafforzano la sola legge di mercato.

Per questo, i sindacati in Europa non hanno smesso di influire sulle esigenze della società e sociali che hanno generato questa situazione. Come esempio valga la ricerca di una politica energetica europea, e quindi di un equilibrio permanente tra domanda e offerta, ed anche di un consenso europeo sul contenuto e la protezione dei servizi di interesse generale.

Questi elementi, per quanto siano importanti, sono insufficienti. Le carenze e i gravi incidenti degli ultimi anni che, sia negli Stati Uniti, come in Nuova Zelanda ed in Europa, hanno interrotto la fornitura di energia elettrica, sono la prova, qualora ve ne fosse la necessità, che le motivazioni puramente commerciali non bastano a soddisfare le aspettative dei cittadini. La ripetizione degli errori indica la responsabilità diretta del modello liberista e la necessità di cambiare la logica prima che le cose peggiorino ulteriormente.

Alla luce dell’esperienza derivata da tali carenze ed errori, la Federazione Sindacale Europea dei Servizi Pubblici deve essere più esigente. In tal senso proponiamo i seguenti strumenti di orientamento:

· La FSESP, come ha già fatto in altre occasioni, deve insistere affinché il mercato non sia un unico e definitivo principio della produzione, del trasporto e della distribuzione dell’elettricità in Europa;

· La FSESP deve sostenere la reversibilità delle direttive comunitarie sull’apertura dei mercati energetici, e in particolare, della seconda direttiva sull’elettricità. Il trionfo del liberalismo non è una fatalità storica e l’Europa ha bisogno di prendere spunto dagli errori dei processi di deregulation;

· La FSESP deve pretendere pluralismo nella valutazione delle direttive comunitarie. In effetti, la Commissione europea non può essere l’unica incaricata a prescrivere regole e l’unica autorizzata a ponderare il grado di successo o di insuccesso, essendo nello stesso tempo giudice e parte. Il mondo dei lavoratori e la FSESP devono partecipare nella suddetta valutazione;

· La FSESP deve difendere l’esistenza delle imprese pubbliche di fornitura elettrica, essendo queste oggetto di misure discriminatorie, che infrangono i trattati europei ( art. 295 del Trattato) e deve appoggiare il mantenimento in ogni paese del proprio principio di organizzazione dei servizi pubblici ( sistema di concessioni nazionali o locali tipo Stadwerke);

· La FSESP deve pretendere allo stesso modo il mantenimento dei meccanismi di livellamento dei prezzi dell’energia elettrica nei vari stati, poiché è un elemento fondamentale della cittadinanza e per un trattamento paritario dei cittadini.