Risoluzione 1, paragrafo 15

Maria Cristina Bastianello,

FP CGIL, Italia

15 giugno 2004

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Negli ultimi anni abbiamo visto in campo un grande movimento di giovani e lavoratori che hanno difeso, assieme ai sindacati ed alle forze politiche progressiste, oltre a valori importantissimi come la pace e la giustizia sociale anche i servizi pubblici e il ruolo fondamentale del settore pubblico.

A partire dalla lotta contro l’Accordo multilaterale sugli investimenti del 1998, passando per Seattle e per i Forum sociali mondiali, centinaia di migliaia di persone, in tutto il mondo ed in particolare in Europa, attraverso i Forum sociali di Firenze e di Parigi, hanno affermato che i servizi pubblici sono il punto di forza dell’Europa e che bisognava difendere i beni pubblici come uno dei principali patrimoni dell’Europa sociale.

Le stesse parole che da oltre un decennio sostiene con forza l’Internazionale dei Servizi Pubblici. Le stesse parole che stiamo usando noi oggi. Dovremmo essere non solo interessati, ma soprattutto orgogliosi che un così grande movimento, fatto da tanti individui e da tante organizzazioni e ONG, dove partecipano oltretutto tantissimi iscritti ai sindacati, abbia fatto proprie le nostre parole d’ordine, le nostre lotte, le nostre preoccupazioni. Non dobbiamo avere diffidenza o paura, si tratta, partendo dalla distinzione dei ruoli, di avere la capacità di unire le nostre forze.

Per questo vi chiediamo di sostenere l’emendamento presentato al paragrafo 15 della prima risoluzione sui servizi pubblici dai sindacati della sanità e dell’amministrazione pubblica Comisiones obreras e dai sindacati dell’energia e della funzione pubblica della CGIL.

Ma più che sostenere e votare un emendamento si tratta di dare un segnale a questo variegato mondo, che presenta sicuramente tante opportunità e certamente tante contraddizioni, che noi siamo pronti a lavorare e a lottare assieme, che siamo capaci di agevolare la ricerca e la pratica di efficaci sedi e forme di confronto e di dialogo fra il movimento, il Forum Sociale Europeo e le istituzioni europee, che siamo in grado di trovare sedi certe e permanenti per lavorare assieme. Come è già pratica di questa Federazione. Perché anche noi crediamo che Un’altra Europa sia possibile. Grazie