La Federazione Sindacale Europea dei Servizi Pubblici   (FSESP)

8. Politiche dell’Unione Europea e della CES

8.5 Servizi sanitari

Contenuto della Comunicazione – consultazione

Il 26 settembre 2006 la Commissione Europea ha lanciato una Comunicazione sulla  “Consultazione relativa ad un’azione comunitaria nel settore dei servizi sanitari”.

La Commissione ritiene che l’azione della Comunità dovrebbe articolarsi su due pilastri

principali:

– la certezza giuridica, sulle disposizioni del trattato relative alla libera circolazione dei pazienti, dei professionisti e dei servizi nel settore sanitario;

– il sostegno agli Stati membri 

Come conseguenza delle decisioni della Corte sulla mobilità dei pazienti, ad esempio le cause Kohl e Decker[1] ed il caso Watts[2], ha stabilito nuovi principi riguardo il rimborso alle prestazioni sanitarie transfrontaliere. La Commissione è dell’opinione che ci sia bisogno di una maggiore certezza giuridica sia attraverso la forma legislativa e/o attraverso una Comunicazione interpretativa per assicurare una generale ed effettiva applicazione della libertà di ricevere e fornire servizi sanitari. Chiede alle parti interessate di descrivere l’attuale situazione riguardo l’assistenza sanitaria transfrontaliera. Chiede inoltre di dare la propria opinione circa l’azione comunitaria. 

La consultazione copre diversi tipi di assistenza transfrontaliera: 

         prestazione transfrontaliera di servizi (fornitura di un servizio dal territorio di uno Stato membro a quello di un altro Stato membro), quali servizi di telemedicina, diagnosi e prescrizione a distanza, servizi di laboratorio;

         utilizzazione di servizi all’estero (ad esempio: il paziente si reca presso un forniture di cure sanitarie in un altro Stato membro per scopi terapeutici); si tratta della cosiddetta “mobilità del paziente”. Come indicato prima, la tessera sanitaria europea è destinata a coprire le cure sanitarie necessarie nel corso di un soggiorno temporaneo in un altro Stato membro per altri motivi;

         presenza permanente di un fornitore di servizi (ad esempio: un prestatore di servizi sanitari si stabilisce in un altro Stato membro);

         presenza temporanea di persone (ad esempio: la mobilità dei professionisti del settore sanitario, che si spostano temporaneamente nello Stato membro del paziente per fornire una prestazione).

 

Preoccupazioni 

Noi abbiamo osservato che la Commissione sta mandano un messaggio ambiguo riguardo la desiderabilità di una assistenza sanitaria transfrontaliera. Da un lato, riconosce i rischi di movimenti transfrontalieri nella assistenza sanitaria per la sostenibilità finanziaria dei sistemi sanitari nazionali esistenti. Dall’altro, indica che la mobilità dei pazienti w il mercato dovrebbero essere sostenuti ed incoraggiati in tutta la UE. In una intervista al Financial Times il commissario Kyprianou sostiene perfino che i pazienti dovrebbero poter “fare shopping” in tutta la UE per cercare la migliore assistenza e che andrebbero create opportunità di guadagno per i fornitori privati. Per questa ragione abbiamo più di qualche dubbio circa le intenzioni della Commissione. Siamo preoccupati che la nuova iniziativa della Commissione possa ostacolare la competenza degli Stati membri ad organizzare la propria assistenza sulla base dei propri principi.  Siamo inoltre inquieti che la possibile futura legislazione UE possa permettere alle forze di mercato ed alle compagnie private di governare il settore della salute in modo da nuocere tra l’altro alla accessibilità e alla disponibilità dei sistemi sanitari nazionali

 

Conclusioni

E’ nostra opinione che è quindi importante che le istruzioni della Comunità europea w gli stati membri prendano le appropriate azioni per assicurare che i sistemi sanitaria nell’UE siano di alta qualità e basati sul principio della solidarietà.

Queste misure dovrebbero includere:

- adozione di una ampio quadro normativo per i servizi di interesse (economico) generale, così che il principio dell’interesse generale sia salvaguardato nel settore pubblico, incluso il servizio sanitario;

- incorporazione delle decisioni della Corte nella attuale legislazione riguardo alla protezione dell’interesse generale – incluso una corretta valutazione di impatto sui sistemi sanitari nazionali;

- sviluppi nella applicabilità pratica della già esistente legislazione UE – ad esempio disponibilità di informazioni, affidabilità delle procedure di rimborso

- chiarezza e conferma dell’autonomia degli stati membri circa l’organizzazione ed il finanziamento del proprio sistema sanitario

- misure appropriate a livello nazionale per proteggere l’interesse generale e la solidarietà nei sistemi sanitari nazionali;

- corretti investimenti nei sistemi sanitari nazionali e livello di assistenza sanitaria

- miglioramento delle condizioni di lavoro e delle opportunità di carriera per I lavoratori della sanità;

- un divieto sul reclutamento non etico della forza di lavoro migrante,

Siamo dell’opinione che la Commissione europea debba consultare le parti sociali nel settore ospedaliero se intende fare proposte legislative o di azione che possano avere effetti sui lavoratori degli ospedali e sulla organizzazione del settore ospedaliero  

Follow-up

Il Comitato permanente della sanità e dei servizi sociali ed il suo gruppo sui servizi sociali seguiranno gli sviluppi UE nel settore.

Le risposte dovranno essere fornite entro il 31 gennaio 2007 al più tardi

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Il Comitato esecutivo è invitato a:

- prendere nota e discutere questi sviluppi

- approvare la proposta di analisi critica della FSESP sulla Comunicazione sulla  “Consultazione relativa ad un’azione comunitaria nel settore dei servizi sanitari” 


 

[1] Causa C-158/96 Kohll [1998] RACC. I-1931 e causa C-120/95 Decker [1998] RACC. I-1831.

[2]Causa C-372/04 Watts, sentenza del 16 maggio 2006,   http://www.fpcgil.it/internaz/Servizi_Int_Generale/SANITA/SIG_Corte_2006_sanita_Watts.pdf