La Federazione Sindacale Europea dei Servizi Pubblici   (FSESP)

8. Politiche dell’Unione Europea e della CES

8.4 Servizi sociali di interesse generale

Il Comitato Esecutivo è invitato a prendere nota degli sviluppi UE riguardo i servizi sociali di interesse generale (SSIG)

Nell’aprile 2006 la Commissione europea ha presentato una Comunicazione sui SSIG dove annunciava che in questo settore si sarebbero condotte ulteriori ricerche e consultazioni. Inoltre dichiarava che avrebbe identificato il miglior approccio da prendere riguardo questi servizi, includendo una legislazione settoriale.
Il Comitato esecutivo della FSESP ha discusso la Comunicazione il 9 giugno ed è stato critico sul contenuto. Ha inoltre concluso che la campagna FSESP per un ampio quadro normativo avrebbe avuto la precedenza su ogni approccio settoriale. Il Comitato Esecutivo della CES nel suo incontro del 20 e 21 ottobre 2006 ha inoltre adottato una risoluzione sui SSIG, in cui dichiarava che un ampio quadro normativo per tutti i SI(E)G era il primo e principale obiettivo, e che la legislazione nei servizi sociali andava sviluppata solo sotto l’ombrello del quadro SI(E)G.
Gli ultimi sviluppi nel settore dei servizi sociali illustrano i rischi insiti nell’approccio settoriale ai servizi sociali.
Negli ultimi mesi sono stati distribuiti, dalla Commissione o in cooperazione con, due questionari come parte delle attività annunciate nella Comunicazione.
Un consorzio di ricercatori appaltati dalla DG occupazione ne ha sviluppato uno. Il suo obiettivo era raccogliere le necessarie informazioni circa il funzionamento del settore, l’importanza socio economica, così come l’implicazione della legge comunitaria. L’ambito del questionario era l’assistenza a lungo termine, l’integrazione sociale e la reintegrazione, gli uffici del lavoro focalizzati sulle persone svantaggiate, l’assistenza all’infanzia e i servizi per l’edilizia popolare. Il questionario è stato costruito sulle premesse del testo della comunicazione, e perciò focalizzato sulle regole UE del mercato interno e della concorrenza nei servizi sociali, chiedendo principalmente “buoni esempi” in questo campo.
Il Comitato protezione sociale (CPS) della UE ha preparato un altro questionario, ed i suoi obiettivi principali erano quelli di sviluppare dei criteri più precisi per la definizione di servizi sociali e per assistere gli organismi UE, specialmente la Commissione, nel decidere se prendere, o meno, dei passi normativi a livello comunitario. Riguardo la definizione di servizi sociali, la Commissione e il Comitato protezione sociale (CPS) usano le seguenti categorie per descrivere i servizi sociali in questo questionario:
- sistemi di base previdenziali ed obbligatori, basati sul principio della solidarietà nazionale che non gestiscono attività economiche;
- altri sistemi, specialmente complementari, organizzati in vario modo, che coprono i principali rischi di vita, come quelli legati alla salute, la vecchiaia, incidenti sul lavoro, disoccupazione, pensionamento e disabilità.
- Altri servizi essenziali forniti direttamente alle persone in crisi, di sostegno all’integrazione sociale, che affrontino malattie a lungo termine e problemi di disabilità, o di sostegno all’alloggio popolare. Questi servizi che giocano un ruolo di prevenzione e di coesione sociale consistono di una assistenza su misura per facilitare l’inclusione sociale e la salvaguardia dei diritti fondamentali.

Le questioni sanitarie non sono direttamente coperte, ma il Comitato Protezione Sociale riconosce che non è facile distinguere i servizi sociali da quelli sanitari e coloro che rispondono sono invitati a riferirsi a ciò:

La FSESP ha varie cose da dire sui questionari, tra le quali le più importanti sono:

1. Sebbene la Commissione europea affermi nella sua comunicazione che vuole rispettare le diversità e le competenze nazionali nella definizione dei servizi sociali esse inizia, sempre più chiaramente, a sviluppare un certo numero di criteri per identificare quali specifici sotto settori dei servizi sociali potrebbero essere coperti da una possibile iniziativa legislativa settoriale sui SSIG e quali dovrebbero essere esclusi. Il questionario del Comitato spesso chiede esplicitamente se si è d’accordo su quanto detto. A nostra opinione, questo sviluppo limiterà gli stati membri nella loro libertà di decidere quali SSIG dovranno essere protetti, e quali no, dal coinvolgimento del mercato.

2, Nel secondo questionario, sviluppato dal Comitato Protezione Sociale, la Commissione inoltre vuole dare un indirizzo ai sistemi di previdenza sociale obbligatoria e complementare. La Commissione europea pone i sistemi di sicurezza sociale (incluse le pensioni) sullo stesso piano della fornitura dei servizi sociali e ignora le specifiche legislazioni nazionali e comunitarie sui sistemi previdenziali. Non è possibile discutere i sistemi previdenziali nello steso quadro dei servizi (economici) di interesse generale ed ancor meno nel contesto dei servizi sociali. A nostra opinione, questo suggerimento da parte della Commissione europea è inoltre un tentativo di implementare le regole del mercato in questa area sensibile. In un materia complessa, legata alle entrate nazionali ed alla politica fiscale, e che è abbastanza preoccupante che la si voglia mischiare con materie come i servizi sociali.

3. Sebbene entrambi i questionari si riferiscano più o meno ai principi di interesse generale, non c’è dubbio che le regole del mercato interno formino le basi per lo sviluppo di ogni iniziativa settoriale sui SSIG. Sebbene sia fatto un riferimento alla proposta di direttiva servizi. Non è dato molto interesse alla discussione sul quadro normativo SIEG, ad esempio la relazione Rapkay

Se partiamo dai punti summenzionati, entrambi i questionari hanno bisogno di una risposta da parte della FSESP. Il Segretariato risponderà tenendo conto delle posizioni già prese dall’esecutivo e fornendo esempi ed informazioni (rapporto PSIRU, studi, casi nazionali)

Oltre alle attività della Commissione sopradescritte il Parlamento Europeo si è dedicato all’argomento e preparerà una proposta di relazione sulla Comunicazione SSIG. Lo stesso sta facendo il Comitato Economico e Sociale che sta elaborando una proposta di opinione. La FSESP segue strettamente entrambi i lavori.

Gli sviluppi sui SSIG sono seguiti dal Comitato permanente della sanità e dal suo gruppo sui servizi sociali.